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Questo articolo è stato pubblicato il 06 aprile 2013 alle ore 17:55.

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Sull'utilizzo dei kamikaze l'uomo di Ahrar si era mostrato ambiguo: «Sono il mezzo più efficace che abbiamo per combattere il regime. Se ce ne fosse un altro non li useremmo. Ma noi ad Aleppo non ne usiamo». Un ambiguità che si ripete anche nell'agenda politica "Puntiamo a uno stato islamico, libero dagli sciiti , in cui però le minoranze saranno libere". Quella dei salafiti è una costellazione di gruppi armati. Così numerosi e fluidi da rendere difficile una loro puntuale identificazione. Anche le struttura della Liwa al Islam, o del Fronte islamico siriano, restano piuttosto confuse. È un quadro frammentario, complesso e potenzialmente pericoloso per il futuro della Nuova Siria. Perché i sempre più frequenti contrasti tra l'Fse e alcune milizie salafite potrebbero degenerare in uno scisma che rischia di precipitare il paese in una nuova spirale di violenze una volta caduto il regime di Assad, il collante che tiene unite le diverse anime della rivolta. Dopo i recenti successi militari, le forze dei ribelli sembrano destinate ad avere la meglio sul regime. È probabile che il 2013 saluterà la nascita di una nuova Siria. Ma di che tipo?

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