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Questo articolo è stato pubblicato il 06 aprile 2013 alle ore 09:50.

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Alla prova dei fatti Parma, la Stalingrado grillina, si è trasformata in Caporetto o giù di lì. In meno di 12 mesi il giovane sindaco Federico Pizzarotti ha incassato una serie di "smusate" contro quella realtà oggettiva che pensava di poter dominare con la forza delle idee pentastellate, che oggi fa raddrizzare la schiena ai suoi avversari tutti ringalluzziti a guardarlo scivolare sulle bucce di banana che lui stesso ha lasciato per terra.

Dare addosso al sindaco di Parma, a questo punto, è diventato lo sport più praticato nei salotti vellutati dei politici del Pd che, scesi dai cavalli per la caccia alla volpe, oggi sparano su Pizzarotti con ben poca pietà. La realtà, a guardarla bene, è sconfortante: dal 21 maggio giorno in cui l'Italia tutta scoprì che a suon di 'Vaffa' si potevano vincere delle elezioni, il sindaco di Parma ha messo in fila una delusione dopo l'altra. Mica roba da poco: no. Ha fatto tutta la sua campagna elettorale giurando e spergiruando che mai in città sarebbe stato acceso l'inceneritore e che mai da quei camini sarebbero usciti gas mefistofelici. "Passeranno sul mio cadavere", sentenziava con un vago senso di ottimistica immortalità.

Dieci mesi dopo ecco che tra uno scoppiettio e una fumata grigiognola l'inceneritore inizia il suo lavoro. "Ho sempre detto che avrei fatto di tutto per fermare questa opera – dice sconsolato Pizzarotti – e le battaglie si combattono anche se non si è sicuri di vincere. Questa non è ancora finita". Onore delle armi per l'onestà intellettuale nell'ammissione della sconfitta. Ma si sa: ai grandi proclami, alle promesse e ai giuramenti sulla propria pelle le persone sono disposte a credere, a dare fiducia. Quando questa viene delusa si punta il dito. E il dito in questo caso finisce direttamente su un'altra ferita aperta della città emiliana: il buco di bilancio da 800 milioni di euro che Pizzarotti ha avuto in eredità dal precedente sindaco (pidiellino) Pietro Vignali.

Peggio di una malattia genetica ereditata dai genitori sono questi 800 milioni e il sindaco promette che, un taglio di qua, un risparmio di là, un risanamento dall'altra parte, riuscirà a far tornare i conti. Tra una sforbiciata e l'altra, però, deve essersi reso conto che 800 milioni non si rimediano eliminando le auto blu, simbolo dell'odiata casta, quindi che fa? Fa quello che ogni sindaco, con il capo cosparso di cenere, si adegua a fare: alza la pressione fiscale. Insomma fa quello che ha fatto nell'ultimo anno e mezzo Rigor Montis (citazone da Beppe Grillo). Per garantire i servizi di wellfare e non solo, ci tiene a precisare lui. Sarà anche vero, nessuno lo mette in dubbio, ma c'è da dire che in un solo anno le entrate nelle casse del Comune saliranno del 20% : 168 milioni in più. Stessa cosa si prevede fino al 2015. Ancora una volta Pizzarotti si è scontrato con la realtà e ha perso. Non bastano i tagli, molto simili a cerottini colorati, per rimarginare uno squarcio che gronda sangue.

Ultima, per ora, tegola che precipita sul capo del povero sindaco sempre più ingrigito, è il fallimento della Spip, la Società per gli insediamenti produttivi di cui il Comune di Parma detiene la maggioranza. Fallimento da 100milioni di euro su cui si era cercato di mettere un altro cerotto chiedendo al Tribunale un concordato. Richiesta respinta 24 ore fa, perché, si legge nelle 21 pagine del decreto di revoca, le banche non hanno dato alcuna garanzia sulle erogazioni necessarie.

E così a conti fatti il 21 maggio 2012, giorno in cui lo sconosciuto Federico Pizzarotti divenne all'improvviso l'uomo più famoso d'Italia con il suo 66 e rotti per cento che lo portò a diventare il primo sindaco grillino della storia, da giorno della vittoria si è trasformato in incubo della sconfitta. L'eredità che Pizzarotti è stato costretto ad accollarsi, è vero, non è colpa sua, ma di chi lo ha preceduto. Ma è anche vero che le eredità si possono rifiutare o, se proprio si decide di accettarle con annesse tasse di successione che rischiano di azzerare il patrimonio, si può tenere un profilo basso. Federico Pizzarotti ha volato alto: ha promesso e rassicurato al punto che Parma tutta lo ha seguito: e ora Parma tutta, o quasi, si diverte a fare il tiro al piccione usando il sindaco come bersaglio.

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