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Questo articolo è stato pubblicato il 06 aprile 2013 alle ore 17:34.

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Portogallo, Corte Costituzionale - AfpPortogallo, Corte Costituzionale - Afp

La Corte costituzionale portoghese ha bocciato quattro misure di austerity introdotte dal governo conservatore con la legge finanziaria per il 2013. Questa decisione aggrava le difficoltà di Lisbona nel rispettare il percorso di risanamento dei conti pubblici così come è stato concordato con l'Unione europea e con il Fondo monetario nel 2011 in cambio dei 78 miliardi di euro del salvataggio internazionale .

Il Portogallo deve riuscire a tagliare il deficit pubblico al 5,5% del pil dal 6,4% con il quale ha chiuso il 2012, quando pur mancando gli obiettivi dichiarati venne elogiato da Bruxelles e dall'Fmi per gli sforzi compiuti in una fase economica di piena recessione. Secondo le prime stime trapelate dagli ambienti del governo, confermate dalle analisi di alcuni economisti, la decisione dell'Alta Corte portoghese toglierebbe al budget per quest'anno non meno di un miliardo di euro, tra minori entrate e mancate riduzioni della spesa. L'intera manovra di austerity messa in campo - la più dura nella storia del Paese per stessa ammissione del premier Pedro Passos Coelho - dovrà essere rivista. Valeva circa cinque miliardi di euro: circa il 3% del Pil del Paese che supera di poco i 170 miliardi di euro.

In gennaio era stato lo stesso presidente portoghese, Anibal Cavaco Silva, anch'egli conservatore, a sottoporre la legge di bilancio alla valutazione della Corte Costituzionale per verificare se le misure anticrisi contenute nel testo fossero conformi alla Costituzione, soprattutto sull'equità nella distribuzione dei sacrifici: «Ci sono perplessità sulle misure di austerity per il 2013, alcune persone saranno colpite più di altre», aveva spiegato Silva, firmando comunque la legge finanziaria.

La Corte costituzionale ha respinto quattro delle nove misure che avevano suscitato i dubbi del presidente portoghese: bocciato il taglio della quattordicesima mensilità per i dipendenti pubblici; la riduzione delle pensioni sempre nel pubblico impiego; i tagli ai sussidi di disoccupazione; la riduzione dei congedi per malattia.

Il governo portoghese è stato convocato oggi per una riunione straordinaria. Dalla maggioranza in Parlamento si sottolinea che comunque «non c'e' spazio di manovra sul memorandum» fissato con la troika Ue-Fmi-Bce che prevede per l'anno in corso una riduzione del deficit significativa con risparmi per circa cinque miliardi di euro.

Secondo molti osservatori la manovra finanziaria potrà essere modificata senza troppe difficoltà dal punto di vista tecnico. Ma il Portogallo rischia la crisi politica che potrebbe vanificare gli sforzi fatti dal Paese per riconquistare credibilità sui mercati e allontanare la ripresa economica.

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