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Questo articolo è stato pubblicato il 07 aprile 2013 alle ore 16:24.

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È ormai "maratonomania" quella sta attraversando in questo periodo il movimento podistico. A quella di Milano con partenza da Fiera Rho con orari sfalsati, alle 9.30 per gli agonisti e alle 10 per gli appassionati, ce n'erano 13000 provenienti runner provenienti da oltre settanta paesi del mondo. Per chi non era ancora pronto a correre da solo i 42 chilometri, come han fatto 4803 corridori, c'era l'alternativa di farla in staffetta con la distanza distribuita in quattro frazioni, di cui la prima più lunga e l'ultima più corta. Per questa formula di maratona più alla portata di molti hanno optato 2129 staffette per un totale di 8516 corridori, tra cui il vostro cronista.

Una bella giornata di bel tempo con temperatura ideale per correre tanto che il vincitore l'etiope Worku Biru ha chiuso in un buon 2 ore 9 minuti e 25 secondi la tredicesima edizione della Milano City Marathon, che si è svolta su un percorso rinnovato rispetto agli altri anni. Infatti la corsa ha toccato luoghi topici e simbolo della città come p.zza della Scala con l'augurio che la città della madonnina possa diventare la Scala della Maratona così come lo stadio San Siro è denominato la Scala del calcio. A proposito ai nastri di partenza spiccava la presenza di un grande protagonista del prato di San Siro ossia Beppe Bergomi noto come lo zio quando giocava, come pure c'era la medaglia di bronzo sui 1500 metri alle ultime Paralimpiadi di Londra Annalisa Minetti.

Si diceva appunto che sono molteplici i modi di farla ma la fatica è sempre la stessa. Proprio per alleggerirla nella parte finale per evitare scene e rischi di squalifica come accadde al padre spirituale di tutti i maratoneti ossia Dorando Petri, sorretto a braccia da un giudice fino al traguardo londinese nel 1908, a cinquecento metri dall'arrivo di quella odierna milanese c'era l'Orchestra giovanile Pepita, una trentina di giovani musicisti che hanno accompagnato i corridori "suonati" al traguardo. Poi tutti insieme si è andati in Piazza del Cannone per fare festa al Charity Village dove i musicisti oltre che suonare hanno fatto conoscere il progetto di orchestra volto a riscattare il disagio giovanile a suon di strumenti musicali.

Del resto musica e corsa hanno in comune la capacità di andare oltre il disagio, fisico e mentale che sia, per avvicinarsi se non proprio superare i propri limiti. Oggi invece i limiti del percorso di gara sono stati diligentemente rispettati, non si si sono ripetute le spiacevoli scene di forzature del tracciato di altre edizioni, dai pochi automobilisti in circolazione grazie al provvidenziale blocco del traffico. Checché ne dica il twitter di Fabio Fazio sull'inutilità del blocco oggi è stato provvidenziale : fosse stato tra noi e uno di noi avrebbe capito soprattutto per questa domenica l'importanza del blocco.

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