Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 08 aprile 2013 alle ore 11:46.

My24
Roberto Maroni (Lapresse)Roberto Maroni (Lapresse)

Mano pesante per le contestazioni a Pontida. L'annuncio arriva da Robero Maroni, segretario federale della Lega Nord, dai microfoni di Radio Padania. sarà colpito ieri «si sono prestati al gioco» di alcuni contestatori, soprattutto, veneti, che dal prato di Pontida hanno fischiato più volte l'intervento del segretario regionale Flavio Tosi e hanno inalberato cartelli con un Roberto Maroni in versione Pinocchio.

Dal pratone di Pontida l'accusa mossa a Bobo, nel primo raduno con Roberto Maroni segretario, è pesante: non aver mantenuto la promessa - 'un culo, una sedia' - di dimettersi dal partito una volta diventato governatore lombardo. Mescolati tra i contestatori vi erano anche Paola Gosis, considerata la 'passionaria' veneta, e il consigliere regionale Santino Boza per i quali il Carroccio starebbe pensando alla loro espulsione. «Si è trattato di una decina di persona - ha spiegato Maroni - dieci persone su ventimila presenze che non rappresentano certo un'altra Lega: la Lega è unica e loro erano soltanto dieci pistola. A me non piacciono le piazzate e coloro che si sono prestati a questo gioco subiranno le conseguenze di questa provocazione».

Maroni attribuisce poi ai giornalisti la responsabilità di quanto accaduto ieri, con attimi di tensione tra gli stessi militanti. «Alcuni giornalisti - ha sottolineato - continuano a sostenere l'insostenibile, perché non possono accettare che la Lega sia tornata
al centro della scena politica. Speravano sparisse come l'Udc, l'Idv, Sel, Fini e Casini, ma invece la Lega c'è ed e determinante. Le cose che scrivono i giornali, le speranze di qualche redazione o giornalista un po' strampalato mi lasciano del tutto indifferente perché la realtà è ben diversa».

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi