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Questo articolo è stato pubblicato il 09 aprile 2013 alle ore 06:35.

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Dopo aver vissuto in guerra, Margaret Thatcher è morta in pace. Peacefully, recita il comunicato ufficiale dei figli Mark e Carol, emesso ieri mattina dall'hotel Ritz su Piccadilly dove la prima donna capo di un governo nel Regno Unito risiedeva da dicembre e dove è stata colpita da un ictus fatale. Un Paese intero è in lutto anche se la nazione resta spaccata come una mela, fra sostenitori e detrattori, di una signora che ha saputo trasformare la vita politica, economica e sociale.


LONDRA. Dal nostro corrispondente
Nessuno ha affondato il bisturi nel corpo della Gran Bretagna quanto fece lei fra il 1979 e il 1990. Nel bene come nel male, anche se ieri le circostanze hanno convinto i più, anche gli oppositori, a renderle l'onore delle armi. Innanzitutto nei simboli, liturgia fondamentale nella vita del Regno Unito. Le bandiere su Downing street e Westminster sventolavano a mezz'asta, mentre il governo faceva sapere che i funerali avranno le stesse caratteristiche di quelli concessi alla regina madre e a lady Diana. Non esequie di Stato che spettarono a Winston Churchill, ma con gli onori militari a sottolineare lo standing speciale assegnato a Margaret Thatcher.
A distendersi in una commemorazione commossa è stato il primo ministro conservatore David Cameron. La notizia lo ha colto appena giunto in Spagna, prima tappa di un tour europeo dove contava di illustrare le ragioni di Londra nel suo contenzioso con l'Unione. Il dietrofront è stato immediato e poche ore dopo la diffusione della notizia era davanti a Downing street. «Margaret Thatcher non ha guidato il nostro Paese - ha scandito il premier - lo ha salvato. Ha raccolto uno Stato ridotto in ginocchio e lo ha rimesso in piedi. Ha amato il Regno Unito e lo ha servito con tutta la sua forza e convinzione e per questo s'è guadagnata un posto nella storia e il rispetto di noi britannici». Per Cameron, Margaret Thatcher deve essere considerata un «premier patriota». Tesi che ovviamente non tutti condividono essendo stata la figura più controversa della politica britannica del Dopoguerra, e probabilmente anche prima, a oggi. Non solo per la politica economica segnata dalla lunga stagione delle privatizzazioni, dal big bang della City che diede il via allo sviluppo dell'industria finanziaria motore dell'economia fino alla grande crisi del 2008, dallo scontro sociale con i minatori, ma anche per l'approccio all'azione di governo. Ebbe la mano durissima con i terroristi dell'Ira in Irlanda del nord lasciati morire in nove durante uno straziante sciopero della fame cominciato da Bobby Sands. Fu anche per questo nel mirino dell'Ira e scampò per caso a un attentato a Brighton nel 1984.

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