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Questo articolo è stato pubblicato il 09 aprile 2013 alle ore 19:42.

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Regione Lombardia anticipa, almeno in parte, l'applicazione della norma sui tagli ai costi alla politica imposta dal decreto del Governo nazionale. E, nella prima riunione del gruppo di lavoro sulla riduzione dei costi, decide il taglio delle spese di funzionamento e di comunicazione dei gruppi. Per quelli già presenti nella scorsa legislatura il budget assegnato sarà limitato a un terzo rispetto a quando previsto dalle leggi vigenti, con un risparmio di 255 mila euro. Per i nuovi gruppi verrà assegnato un budget pari a 2/3 dei fondi. Mentre per le spese di comunicazione è prevista una riduzione complessiva del 65% del budget, con un risparmio di 192 mila euro. Si tratta comunque di budget massimi che ciascun gruppo potrà decidere se utilizzare integralmente o in parte. Del gruppo, convocato dal Presidente del Consiglio regionale Raffaele Cattaneo, fanno parte l'Assessore al Bilancio Massimo Garavaglia e i capigruppo: Massimiliano Romeo (Lega Nord), Stefano Bruno Galli (Lista Maroni), Mauro Parolini (Pdl), Riccardo De Corato (Fratelli d'Italia), Alessandro Alfieri (Pd), Lucia Castellano e Roberto Bruni (Patto Civico con Ambrosoli), Gianmarco Corbetta (M5S), Elisabetta Fatuzzo (Partito Pensionati).

Il presidente del Consiglio, Raffaele Cattaneo ha formulato la proposta di riduzione delle spese «in attesa della nuova norma che le ridurrà dell'80%».
«È un segnale che abbiamo voluto dare. Siamo pronti a fare la nostra parte per tagliare il superfluo, ma ora anche la Giunta faccia la sua», dice il capogruppo Pd Alessandro Alfieri. Perché «la maggioranza può utilizzare le strutture della Giunta e del Consiglio, l'opposizione no» e il rischio, secondo Alfieri, è che con tagli sono nella direzione dei gruppi consiliari «venga limitata l'opposizione, mettendo a rischio la sua funzione».

Intanto maggioranza e opposizione procedono compatte nella richiesta al Governo di integrazione dei fondi per la cassa integrazione in deroga. E hanno approvato in questo senso una mozione all'unanimità, per chiedere che la Regione anticipi i soldi per la Cig, a determinate condizioni, invitando la Giunta regionale ad agire con la massima risolutezza nei confronti del Governo. «Un miliardo per tutte le Regioni è una stima per difetto. Se la crisi non si aggraverà, per la sola Regione Lombardia le stime prudenziali parlano di 300 milioni di euro necessari da qui a fine anno. Ci sarà bisogno, dunque, di una cifra ulteriore», sottolinea il presidente di Regione Lombardia, Roberto Maroni. Che consegnerà personalmente la mozione al presidente del Consiglio, Mario Monti. La Lombardia chiede di anticipare le indennità per la cassa integrazione in deroga attraverso specifici strumenti finanziari. E di cancellare quella che considera «la forte penalizzazione inflittale» in occasione della distribuzione delle risorse relative agli ammortizzatori sociali in deroga: «La ripartizione del 17 per cento ci ha penalizzato», ha detto Maroni.

Il Consiglio regionale ha anche approvato l'istituzione di quattro Commissioni speciali che dovranno affrontare, sviluppare e proporre interventi normativi e legislativi su: riordino delle autonomie locali, lotta alla mafia, rapporto con la Conferedazione Elvetica e le Province autonome, carceri lombarde(l'unica commissione speciale che già esisteva). Nei prossimi giorni verranno eletti i rispettivi Uffici di presidenza e saranno nominati i presidenti. Le Commissioni speciali istituite, ha precisato il vicepresidente Fabrizio Cecchetti, «non avranno nessun impatto sui costi del Consiglio perché Presidenti e componenti non avranno nessun gettone aggiuntivo». Il Gruppo Ambrosoli e il Movimento 5 Stelle si sono astenuti sull'istituzione della Commissione speciale per i rapporti con la Confederazione Elvetica e le Province autonome, perché «la Giunta ha già competenze adeguate a riguardo», sostiene dalla lista Ambrosoli Paolo Micheli, che esorta a «non attivare commissioni inutilmente solo per dare qualche carica formale in più». Anche per Silvana Carcano del Movimento 5 Stelle la commissione per i rapporti con la Confederazione Elvetica e le Province autonome «non è necessaria». E «le priorità sono altre», a partire dalla «bonifica dei siti inquinati».

All'unanimità sono state riconfermate le otto Commissioni consiliari permanenti, che per competenze rispecchiano quelle della legislatura precedente: Programmazione e Bilancio, Affari istituzionali, Sanità e Politiche sociali, Attività produttive e Occupazione, Territorio e Infrastrutture, Ambiente e protezione civile, Cultura - Istruzione - Comunicazione e Sport, Agricoltura - montagna - foreste e parchi.

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