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Questo articolo è stato pubblicato il 11 aprile 2013 alle ore 11:35.

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Aumentano nel 2012 gli inattivi disponibili a lavorare, ovvero coloro che non hanno cercato un lavoro nelle ultime quattro settimane ma sono subito disponibili a lavorare. Lo rileva l'Istat che ha reso disponibili gli indicatori complementari al tasso di disoccupazione aggiornati al 2012. La diffusione è coordinata con Eurostat, l'ufficio statistico dell'unione europea, che rilascia oggi gli stessi dati per tutti i paesi europei. I nuovi indicatori complementari sono definiti a livello europeo e offrono un'informazione che va oltre la distinzione tra occupati, disoccupati e inattivi.

Secondo l'istituto di statistica nel 2012 gli inattivi disponibili a lavorare sono 2 milioni 975 mila, 78 mila in più (pari a +2,7%) rispetto al 2011. La quota di questi inattivi sulle forze di lavoro, stabile all'11,6% in confronto a un anno prima, é oltre tre volte superiore a quella media europea (3,6%). In italia, gli inattivi disponibili a lavorare sono più numerosi dei disoccupati in senso stretto (quasi tre milioni contro circa 2 milioni 700 mila), mentre nella media europea si verifica l'opposto: i disoccupati (circa 25 milioni) sono più del doppio di questo segmento di inattivi (8 milioni e 800 mila).
All'interno di questo gruppo di inattivi gli scoraggiati, cioé quelli che dichiarano di non aver cercato lavoro perché convinti di non trovarlo, sono 1 milione 300 mila, il 43% del totale.

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