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Questo articolo è stato pubblicato il 15 aprile 2013 alle ore 17:26.
«Noi ci rimettiamo sempre alle decisioni del Movimento. Se la maggior parte del Movimento dovesse votare Prodi, o un'altra persona, sarà lui». Così Gianroberto Casaleggio ha risposto ai giornalisti, al termine dell'incontro con le imprese a Torino, a proposito del possibile esito delle 'Quirinarie'indette dal M5S per individuare il candidato Presidente della Repubblica. Ma ai microfoni di Sky Tg24 aveva detto poco prima che il Capo dello Stato «deve essere super partes e preferibilmente» non venire «dal mondo politico, e rappresentare tutti gli italiani». Alla domanda «si esce da questo stallo politico?», Casaleggio ammette candidamente: «questa è una domanda a cui non so rispondere, spero di sì».
La cassa integrazione non fa parte dei tagli a cui stiamo pensando
«La cassa integrazione - ha precisato Casaleggio - non fa parte dei tagli a cui stiamo pensando se non è sostituita da altre forme di assistenza come il reddito di cittadinanza».
Far funzionare le commissioni parlamentari prima dell'elezione
«Bisogna ridare la centralità al Parlamento e far funzionare le commissioni prima delle prossime elezion», ha detto Casaleggio nel suo incontro con gli imprenditori a Torino. Il teorico del MgS ha sottolineato che anche in caso di accordo per la formazione di un governo la costituzione delle commissioni potrebbe arrivare non prima di settembre, in quanto, ha spiegato, il prossimo passo è l'elezione del presidente della Repubblica. Il nuovo capo dello Stato darà poi l'incarico per la formazione del nuovo governo e il presidente incaricato, «ammesso che ci sia il consenso», si costituirà non prima di giugno. Dopodiché il dibattito tra le forze politiche richiederà ancora tempo ma a luglio chiuderanno le Camere e quindi si arriverà a settembre. «Stiamo cercando di far sì che si possa legiferare anche senza il governo», ha concluso Casaleggio.
No all'ingerenza fra banche e politica
«Non ci deve essere ingerenza tra banche e politica», ha detto Casaleggio rispondendo a una imprenditrice che gli chiedeva la sua posizione su banche e fondazioni bancarie.
E a proposito del Monte Paschi Casaleggio ha fatto intendere che le banche che ricevono solidi pubblici dovrebbero essere nazionalizzate, «altrimenti si danno soldi che poi...».
La banca, ha detto, «faccia la banca e la finanza la finanza. Se no i nostri soldi non si sa dove vanno, se in hedge fund o derivati. Secondo la mia valutazione, le banche devono essere legate al territorio. Il discorso della banca globale non è nelle nostre corde», ha
spiegato Casaleggio. «Se la banca non sostiene l'impresa sul territorio a cosa serve?».
Ho gli stessi problemi che avete voi
«Io ho gli stessi problemi che avete voi, se li risolvo per me, li risolvo anche per voi», ha detto Gianroberto Casaleggio ricordando il suo mestiere di imprenditore alla platea degli imprenditori del Nord-Ovest che si sono riuniti alla Gam di Torino. «In questo c'è conflitto di interesse», ha detto ironicamente indicando alcuni punti programmatici del M5S per le piccole e medie imprese. E in particolare: l'attribuzione del Made in Italy solo alle imprese che producono in Italia, il pagamento dei crediti dello Stato in 60 giorni, accorpamento e semplificazione degli adempimenti fiscali che oggi comportano 50 giorni di lavoro di un commercialista, diminuzione graduale della tassazione sul reddito di impresa su parametri europei e defiscalizzazione nei primi due anni di vita, defiscalizzazione degli investimenti, chiusura di Equitalia, sconti contributivi per le assunzioni degli under 35, eliminazione dell'Irap, pagamento dell'Iva sulle fatture incassate.
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