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Questo articolo è stato pubblicato il 16 aprile 2013 alle ore 14:36.

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Gli indirizzi web di veri e propri giganti del download di film sono stati sequestrati su ordine della magistratura capitolina dalla polizia postale che ha trasmesso il provvedimento giudiziario a tutti i gestori di server presenti in Italia.

L'ordinanza del gip Massimo Di Lauro comprende siti come nowvideo, videopremium, rapidgator, bitshare, cyberlocker e altri. La lista comprende 27 portali nazionali ed internazionali.

Gli accertamenti hanno preso spunto dalla denuncia di un piccolo distributore italiano rispetto alla violazione del copyright che aveva riscontrato sulla rete relative ad un film d'animazione uscito nelle sale italiane nel novembre dello scorso anno, "Un Mostro a Parigi".

L'avvocato Fulvio Sarzana di Sant'Ippolito, esperto di diritto penale di internet, che è punto di riferimento dei provider italiani, ha detto: "La società denunciante avrà naturalmente le sue buone ragioni, e, cosi naturalmente il magistrato che ha emesso il provvedimento, ma ci si chiede il perchè 27 portali mondiali nella loro interezza, con milioni di files anche privati, che raggruppano milioni e milioni di utenti siano stati resi inaccessibili a milioni di cittadini italiani, per un solo cartone animato".

La "sensazione" dell'illustre penalista è "che l'Italia, che ha un disperato bisogno di far condividere ai propri cittadini su internet informazioni per non rimanere tagliata fuori dai grandi flussi mondiali della conoscenza, stia erigendo una vera e propria ‘muraglia cinese virtuale'".

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