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Questo articolo è stato pubblicato il 16 aprile 2013 alle ore 19:43.
L'ultima modifica è del 16 aprile 2013 alle ore 13:43.

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Beppe Grillo apre al Partito democratico e invita Pier Luigi Bersani a sostenere Milena Gabanelli nella votazione del nuovo Presidente della Repubblica con la promessa di dare il via a una fase di collaborazione con il Pd («Potrebbe essere un inizio? Chissà. Provi, provi a votarla»). Se poi la giornalista non dovesse accettare la candidatura grillina al Quirinale - spiega il leader di M5s, parlando da Sequals, in provincia di Pordenone - al secondo posto ci sarebbe Gino Strada, un'altra «persona al di fuori della politica con una buona reputazione».

Ma, soprattutto, ci sarebbe «Stefano Rodotà, perfetto, spendibile dalla sinistra». Bocca cucita del comico genovese, invece, su un'eventuale convergenza dalla quarta votazione in poi. Al nome di Romano Prodi, Grillo replica: «Non rispondo, volete tirarmi fuori una parola per poi fate i titoloni tipo 'Mentre l'Italia affonda Grillo se la prende con Prodi'», conclude.

Per quanto riguarda Gabanelli, Grillo osserva che è un nome «straordinario». Sui risultati della consultazione online l'ex comico riconosce: «Non avrei mai pensato risultato del genere». Grillo, all'inizio del suo tour in Friuli per le elezioni regionali, avnticipa: il nome della giornalista di 'Report'? «Lo sosterremo alla prima votazione, alla seconda e anche alla terza». «Dobbiamo aspettare e vedere cosa scelgono gli altri. Non so - prosegue Grillo - cosa potrà succedere se si arriva alla quarta votazione, prima stiamo un po' a vedere cosa scelgono gli altri. Si mormora di gente straordinaria e ne vedremo delle belle in questi 3-4 giorni».

In serata, poi, il leder di M5s chiarisce che «non c'è alcuna apertura al Pd perchè i sondaggi darebbero Berlusconi in crescita: non sono valutazioni che abbiamo fatto».

Gabanelli non scioglie la riserva: «Ci penso stanotte»
Milena Gabanelli per ora non scioglie la riserva sulla candidatura alla presidenza della Repubblica che le è stata attribuita dal Movimento 5 stelle come esito delle votazioni online tra gli attivisti. «Ci penso stanotte - ha detto in un'intervista a Ballarò - non saprei cosa rispondere, è una cosa più grande di me, e credo che per ricoprire un ruolo così alto ci voglia una competenza politica che io non credo di avere».

«No ad accordi con il Pd, hanno cercato di comprare i nostri senatori»
Questa mattina Grillo non aveva offerto spiragli di alcun tipo al Pd. Nessun accordo fra il Movimento 5 Stelle e i democratici, aveva detto, per il semplice motivo che «non ci hanno chiesto di fare una cosa assieme, hanno cercato di comprare i nostri senatori». E poi: «Abbiamo detto al Pd: noi abbiamo rifiutato i rimborsi, rifiutateli anche voi e facciamo un governo assieme», e «ai cittadini che ci chiedono di fare un esecutivo con loro, dico di riprendersi il loro voto».

«Il buco del Monte Paschi, tutto il Pd è coinvolto»
«Tutto il Pd è coinvolto nel Monte dei Paschi di Siena, mancano 21 miliardi di euro: voglio una commissione d'inchiesta», ha detto poi Grillo, parlando in piazza a Zoppola.

«Euro, non sono contro. Ma serve un piano B»
«Non ho mai detto di essere contro l'euro ma ci vuole un piano B di sopravvivenza». Tra le ipotesi da considerare, secondo il leader del Movimento 5 Stelle, c'è quella di «fare due monete: ci sono certi economisti di fiducia che dicono che potrebbero esserci benissimo due monete, la lira per il commercio interno e l'euro per l'esterno. Io non so se è giusto o sbagliato, vorrei discutere, mettere a conoscenza le persone e poi farei un referendum dove i cittadini decidono. Io sono un europeista convinto ma non questa l'Europa che volevo».

«A milioni votano Berlusconi e lui li prende in giro»
«Berlusconi? Una salma riportata in vita», ha attaccato Grillo sollecitando la legge sull'ineleggibilità dell'ex presidente del Consiglio. «In Italia ci sono ancora milioni di persone che lo hanno votato mentre lui li prende in giro», ha aggiunto. Roma, invece, rappresenta «il cimitero della democrazia». «Il nostro slogan rimane sempre quello: tutti a casa», ha ribadito Grillo. «Già domani mattina, in Parlamento, potremmo abrogare la legge del 'Porcellum', ma non vogliono farlo», ha concluso.

«Legge elettorale, cambiare il Porcellum si può, domattina»
«Il parlamento è stato bloccato, potrebbe legiferare domani mattina. Il governo se c'è è precario, sarà precario ma c'è». Quindi se «vogliamo cambiare il Porcellum, che fa schifo a tutti, potremmo abrogarlo domani mattina e tornare alla legge precedente. Ma non lo vogliono fare perché non sono d'accordo».

«Il sistema dei partiti è finito»
«Io voglio rifecondare la politica - ha poi affermato Grillo - . Il sistema dei partiti è finito ma non perché io affretto questa fine. La democrazia rappeesentativa è finita, la politica come arte della complessità è finita. Il cittadino si auto-delega si auto-vota, entra in un sistema ed è un portavoce».

«Ci stanno massacrando, ma scompariranno tutti»
«Ci stanno massacrando in tutti i modi, la stampa» anzitutto. «Ma noi andiamo avanti come un treno», afferma ancora il leader di M5s. «Abbiamo 163 parlamentari straordinari, siamo già nel cambiamento, questa è già storia - incalza - i partiti stanno scomparendo pian piano. Udc, Fli, l'Idv non ci sono piu'. Fini, Casini, Di Pietro sono scomparsi», mentre il «Pd è diviso in 3-4 corrent».

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