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Questo articolo è stato pubblicato il 19 aprile 2013 alle ore 20:32.

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I ministri delle Finanze del G20 hanno «esortato» la comunità internazionale ad abolire il segreto bancario, mentre hanno rilevato che l'economia mondiale ha evitato «i rischi maggiori», ma resta «disuguale» a livello globale. In una nota i ministri affermano: «esortiamo tutti gli Stati a progredire verso lo scambio automatico di informazioni» nel settore bancario rendendolo «una regola generale», da imporre a livello mondiale e in grado di portare all'annullamento del segreto bancario.

Il comunicato del G20 "assolve" le misure straordinarie di politica monetaria varate dal Giappone nelle scorse settimane che hanno provocato una discesa dello yen ma ribadiscono l'impegno a evitare svalutazioni competitive dei cambi. Nella nota finale i paesi rilevano come «la politica monetaria dovrebbe essere diretta alla stabilità dei prezzi interni e a sostenere la crescita economica secondo i rispettivi mandati delle banche centrali». Il G20 si dice «cosciente di effetti negativi indesiderati» da un esteso «periodo di allentamento monetario».

Anche «se sono stati fatti progressi, sono richieste ulteriori azioni per rendere la crescita forte, sostenibile e bilanciata». Nel comunicato finale i ministri ribadiscono la necessità di continuare a portare avanti il rigore e la disciplina del bilancio. «la sostenibilità fiscale nelle economie sviluppate rimane essenziale», si legge nella nota. I paesi maggiormente sviluppati «dovranno mettere a punto strategie di bilancio di medio termine a partire dalla riunione di San Pietroburgo» in calendario a settembre.

Lo stesso commissario Ue agli Affari Economici, Olli Rehn, ammette che il ritmo del consolidamento di bilancio dei Paesi dell'eurozona «è rallentato». Rehn ha poi aggiunto che il caso Slovenia è «ancora gestibile ma bisogna agire».

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