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Questo articolo è stato pubblicato il 21 aprile 2013 alle ore 16:58.

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Il gran numero di ordigni e di armi ancora in possesso dei fratelli Tsarnaev dopo l'attentato alla maratona di Boston fa supporre che i due fossero pronti ad attaccare altri obiettivi: lo afferma il capo della polizia di Boston, Ed Davis, intervistato dalla Fox News.

Tra l'altro, i due fratelli ceceni erano armati fino ai denti quando si sono trovati ad affrontare gli agenti giovedì notte. Sulla scena della sparatoria a Watertown sono state ritrovate almeno sei bombe artigianali, granate, pistole e un fucile. Il capo della polizia, Edward Deveau, ha spiegato che sono stati sparati circa 200 colpi in un periodo di tempo che va dai 5 ai 10 minuti, aggiungendo che uno dei due fratelli ha anche lanciato una pentola-bomba simile a quella usata per l'attentato. Nello scontro a fuoco è rimasto ucciso il più grande dei due ceceni, Tamerlan Tsarnaev.

Il fratello minore Dzhokhar, 19 anni, catturato ventiquattro ore dopo, rimane in «condizioni gravi ma stabili». Il governatore del Massachusetts, Deval Patrick, ha spiegato che il 19enne «non è ancora in grado di comunicare per una lesione alla gola che, secondo un funzionario, potrebbe anche impedirgli di parlare per sempre». Gli investigatori - riporta la Cbs - hanno ipotizzato che il giovane potrebbe essersi ferito per suicidarsi. «Potrebbe essersi infilato una pistola in bocca tentando di ammazzarsi».

Intanto gli investigatori vogliono vederci chiaro sul viaggio che Tamerlan fece nel 2012 in Cecenia e in Daghestan. «Potrebbe essere una chiave per risalire al movente dell'attentato», affermano alcune fonti investigative al New York Times. In particolare - sottolinea il New York Times - lo scorso anno Tamerlan Tsarnaev, 26 anni, rimasto ucciso nel confronto a fuoco con la polizia, soggiornò per ben sei mesi in Russia.

Da giugno a novembre è segnalata la sua presenza in Daghestan - dove tra l'altro vivono i genitori - con delle "trasferte" in Cecenia. Gli investigatori pensano che questo periodo passato in quella regione del Caucaso - dove sono attivi gruppi di estremisti e separatisti islamici - possa aver rappresentato un passo fondamentale per i terribili propositi di Tamerlan.

Alcuni membri del Congresso americano puntano l'indice su come l'Fbi avrebbe gestito le informazioni provenienti dalle autorità russe. Autorità che già prima del viaggio di Tamerlan in Cecenia e Daghestan avrebbero invitato i federali a esaminare i possibili legami tra l'uomo e i gruppi estremisti della regione caucasica.

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