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Questo articolo è stato pubblicato il 24 aprile 2013 alle ore 09:42.

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Nella foto l'ex tesoriere della Lega Nord Francesco BelsitoNella foto l'ex tesoriere della Lega Nord Francesco Belsito

L'ex tesoriere della Lega Nord Francesco Belsito è stato arrestato dalla Guardia di finanza nell'ambito dell'inchiesta della procura di Milano su presunte irregolarità nella gestione dei conti del partito. Le accuse contestate a Belsito vanno dall'associazione per delinquere alla truffa. È stata eseguita un'ordinanza di custodia cautelare anche nei confronti di Stefano Bonet, imprenditore veneto, l'uomo degli investimenti in Tanzania coi soldi del Carroccio. L'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Milano riguarda anche il procacciatore d'affari Romolo Girardelli. Arrestato a Genova, Belsito è stato condotto nel carcere di San Vittore a Milano.

Grazie a Belsito yacht da 2,5 milioni per Riccardo Bossi
Nell'ordinanza di custodia cautelare a carico, tra gli altri, di Belsito, spunta uno yacht dal valore di 2,5 milioni di euro per uno dei figli di Umberto Bossi, Riccardo. Un'imbarcazione di lusso che il figlio di Bossi «avrebbe a suo tempo acquistato avvalendosi di un prestanome grazie a un'ulteriore appropriazione indebita di Belsito».

Il Gip: Belsito era il fulcro di una rete criminosa
Nel provvedimento del gip Gianfranco Criscione si legge anche che Belsito «era il fulcro di una rete» di persone tra loro «stabilmente» legate da un «generico accordo criminoso» che aveva lo scopo di sfruttare in modo «illecito» le «molteplici e rilevanti entrature politiche, imprenditoriali e bancarie vantate».

I soci di Belsito cercavano rapporti diretti con vertici Lega
Stefano Bonet e Romolo Girardelli, entrambi arrestati, volevano stringere rapporti con Maroni, Castelli e Calderoli senza il tramite dell'ex tesoriere della Lega. A quanto emerge dall'ordinanza, sulla base di una conversazione telefonica intercettata del 27 gennaio 2012 in cui si parla dell'incontro che il primo dovrà tenere con Maroni, Castelli e Calderoli come di «un'opportunità per rilanciare l'attività andando oltre Belsito».

Travolto nell'inchiesta sui rimborsi elettorali, viene espulso dalla Lega
Dal 2007 al 2010 Belsito è stato vice segretario e tesoriere regionale della Lega Nord in Liguria e dal 2009 ha ricoperto incarichi nella Lega Nord nazionale prima come vice tesoriere del partito e poi, dal 22 febbraio 2010 come tesoriere, al posto di Maurizio Balocchi. Il 12 aprile 2012, a seguito dell'apertura di un'inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto di Milano, Alfredo Robledo, e dai pm Roberto Pellicano e Paolo Filippini sui finanziamenti percepiti dalla Lega per i rimborsi elettorali, Belsitoè stato indagato per reato di appropriazione indebita e truffa aggravata ai danni dello Stato, ed è stato espulso dalla Lega Nord su decisione unanime del consiglio federale del partito. Nell'ambito delle indagini i pm, stando a quanto era emerso nelle scorse settimane, avevano quantificato in circa 19 milioni di euro le spese sospette con fondi pubblici ottenuti dalla Lega, quando a guidare la tesoreria c'era Belsito.

L'inchiesta che aveva travolto la Lega aveva determinato anche le dimissioni da segretario del Senatur, Umberto Bossi.L'ex leader della Lega è stato infatti indagato per truffa ai danni dello Stato, mentre i suoi due figli, Renzo e Riccardo, sono stati accusati di appropriazione indebita. L'inchiesta era prossima alla chiusura e poi è arrivata la svolta di stamani con gli arresti anche per l'ipotesi di associazione per delinquere.

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