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Questo articolo è stato pubblicato il 25 aprile 2013 alle ore 19:25.

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L'Imu entra di prepotenza nella partita per la formazione del nuovo governo «di servizio» targato Enrico Letta. Le consultazioni che si sono tenute ieri si sono concentrate soprattutto su questo capitolo (oltre a quello relativo alla squadra dei ministri). Il Pdl ha chiesto di inserire nel programma di governo i suoi otto punti programmatici, che in questo modo potrebbero diventare la base dell'attività del nuovo esecutivo. Tra questi, c'è la cancellazione dell'Imu sulla prima casa. Disponibili ad apportare delle modifiche Pd e Scelta civica, ma la cancellazione dell'imposta municipale unica - sostengono -non è una strada percorribile. Non solo: la proposta del Pdl, più volte rilanciata anche in campagna elettorale, prevede anche la restituzione di quanto già versato. «Restituzione Imu? Ne abbiamo parlato - ha detto Renato Brunetta, presidente del deputati del Pdl, a "Radio Anch'io", facendo riferimento all'incontro avuto ieri con il premier incaricato -. Noi l'abbiamo posto come punto fondante della nostra partecipazione al governo e lui è stato seriamente disponibile ad ascoltare».

Alfano: non è un problema di poltrone ma di misure per l'Italia
Che il sostegno del Pdl a un governo Letta non sia legato tanto (o non solo) all'assegnazione della titolarità dei singoli ministeri quanto alle ricette per rilanciare l'economia lo ha spiegato anche Angelino Alfano. La «linea del Pdl, espressa con grande chiarezza in queste ore dagli Usa dal presidente Berlusconi - ha ricordato Alfano - é chiara: non stiamo ponendo questione di formule di governo né problema di poltrone e cadreghe ma più concretamente un discorso per il bene dell'Italia che possa rialzarsi. C'é emergenza economica e solo su questo abbiamo incentrato l'incontro con Letta». Ieri, al termine dell'incontro con Letta, Alfano ha osservato: «Dei passi avanti sono stati compiuti è evidente che ci sono alcuni nodi da sciogliere, il nostro lavoro non si fermerà». Se l'Imu restasse, ha concluso il segretario politico del Pdl, mancheremmo alla parola con gli elettori.

Il nodo: dove reperire le risorse per cancellare l'imposta
Il problema è dove trovare le risorse per effettuare questa operazione. L'Imu assicura alle casse dello Stato entrate consistenti (23,7 miliardi nel 2012). Di queste, quattro miliardi circa arrivano dall'applicazione dell'imposta sulla prima casa. A rendere la cancellazione dell'Imu su questo tipo di beni difficile da realizzarsi c'è un ulteriore aspetto: il gettito è stato blindato nel Def, il Documento di economia e finanza consegnato a Bruxelles. L'Imu sulla prima casa, hanno ricordato Bankitalia e la Corte dei conti, si può anche abolire, ma lo si può fare solo sostituendola con una tassa equivalente. O, in alternativa, i futuri governi devono procedere a nuove manovre.

L'ipotesi di rimborsare l'Imu con l'emissione di titoli di stato a dieci anni
Il presidente del Consiglio incaricato ha affrontato la questione durante le consultazioni che si sono tenute ieri. Letta, ha riferito Ignazio La Russa di Fratelli d'Italia, ha «preso buona nota della nostra proposta sull'Imu» che prevede il "rimborso" attraverso l'emissione di titoli di Stato a 10 anni» per poi attingere alle risorse derivanti dagli interessi che il Mps deve pagare allo Stato. Riccardo Nencini, segretario dei Socialisti italiani, ha spiegato che Letta ritiene l'Imu una questione dirimente. Lista civica propone tagli mirati all'Imu, ma chiude all'eliminazione dell'imposta sulla prima casa per tutti. Secondo il coordinatore Andrea Olivero bisogna «utilizzare molta saggezza. Possiamo da oggi andare a proporre una forte riduzione dell'Imu, che vada sostanzialmente a cancellarla, ad esempio per la prima casa per i ceti medio-bassi e medi fino a una certa soglia. Ma la cancellazione complessiva - ha continuato - e la restituzione credo sia un po' troppo, si creerebbero dei problemi di copertura non indifferenti. Se ci saranno delle risorse disponibili, e penso che ci saranno, penso sia meglio utilizzarle per dare uno slancio sul mercato del lavoro».

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