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Questo articolo è stato pubblicato il 26 aprile 2013 alle ore 17:19.

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La Commissione Ue «accoglie con favore l'adozione del programma nazionale di riforma ed il programma di stabilità della Spagna» e, riservandosi di presentare le sue conclusioni il 29 maggio, ritiene che il rinvio dal 2014 al 2016 dell'obiettivo di rientro del deficit al 3% sia «coerente» con le analisi della Commissione. E intanto Moody's conferma il rating sul debito italiano.

Per quanto riguarda i programmi nazionali di riforme e di stabilità, ha detto il portavoce della Commissione Olivier Bailly, l'esecutivo attende di ricevere i documenti "al più presto possibile" per poterne cominciare l'analisi. «Come annunciato il 10 aprile - ha ricordato Bailly - la Commissione ora esaminerà le politiche previste daii due programmi, per determinare fino a che punto esse sono adeguate, visti gli eccessivi squilibri della Spagna».

A proposito degli obiettivi di bilancio, il portavoce lascia intendere che il rinvio di due anni annunciato dalla Spagna può essere considerato positivamente vista la nuova attenzione delle istituzioni europee sugli effetti recessivi di programmi di austerity troppo stringenti. "Il rinvio al 2016 della correzione del deficit eccessivo sotto il 3% - ha detto Bailly - è coerente con l'attuale analisi tecnica da parte dei servizi della Commissione di ciò che può essere considerato Run bilanciato, ma ancora ambizioso, cammino di consolidamento tenendo conto della difficile situazione economica».

«È essenziale - ha aggiunto Bailly - che il percorso di consolidamento fiscale previsto dal Programma di Stabilità si basi su ipotesi macroeconomiche prudenti e su un sufficiente numero di di misure strutturali di alta qualità». Il portavoce ha precisato che la valutazione di entrambi i programmi sarà resa pubblica il 29 maggio, giorno della pubblicazione delle raccomandazioni macroeconomiche per tutti i 27 paesi della Ue.

Moody's conferma il rating all'Italia. Alle notizie sulla Spagna provenienti da Bruxelles e Madrid si è aggiunta una notizia parzialmente positiva per l'Italia: In tarda serata l'agenzia di rating Moody's ha confermato il rating sul debito sovrano italiano a 'Baa2'. L'outlook resta negativo. L'agenzia ha comunque rivisto al ribasso le stime di crescita prevedendo un calo dell'1,8% nel 2013 a fronte dell'1,0% della stima precedente. L'economia tornerà a crescere nel 2014, prevede sempre l'agenzia, con un modesto un +0,2%. Quanto alla situazione politica, Moody's ritiene che «nonostante gli sforzi per la formazione di un nuovo governo, senza un consenso fermo e un chiaro mandato, le prospettive per ulteriori riforme economiche appaiono deboli». Da qui il rischio di una una crescita economica limitata e di «una perdita di fiducia degli investitori a causa dello stallo politico e del rischio contagio dagli altri paesi periferici». Timori che, dunque, hanno spinto l'agenzia a mantenere l'outlook negativo sul debito pubblico italiano.

A inizio marzo, pochi giorni dopo le elezioni che avevano consegnato il paese all'ingovernabilità, era stata Fitch a declassare l'Italia a BBB+ proprio per lo stallo parlamentare che si aggiungeva alla recessione economica. È bene ricordare, comunque, che il voto di Moody's all'Italia resta più basso di un "gradino" sia rispetto a quello di Fitch che a quello di S&P.

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