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Questo articolo è stato pubblicato il 27 aprile 2013 alle ore 08:18.

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di Alfredo Mantovano S ul Sole 24 Ore del 9 aprile ho letto con interesse l'intervento del Ragioniere generale dello Stato Mario Canzio e la risposta di Guido Gentili. Condividendo ovviamente la seconda, racconto una vicenda che può apparire marginale rispetto alla posta in gioco del decreto legge sui pagamenti delle pubbliche amministrazioni, ma che bene illustra il modo di procedere, e soprattutto i giri mentali della Ragioneria generale dello Stato.
È noto che i beni che lo Stato sequestra e confisca ai mafiosi si dividono in tre categorie: il denaro contante e i titoli monetizzabili; i beni immobili; le aziende. La prima tipologia è quella che in teoria dovrebbe presentare minori problemi quanto a rapida possibilità di uso; nel 2008, in uno dei primi provvedimenti che hanno costituito il cosiddetto "pacchetto sicurezza" è stata disposta la costituzione del Fug (Fondo unico giustizia): si tratta di un fondo che viene alimentato dalle risorse liquide o liquidabili confiscate alla mafia, è gestito dal ministero dell'Economia, è destinato per il 2% al medesimo ministero, per il 49% a integrare le esigenze del ministero dell'Interno e per l'altro 49% a integrare quelle del ministero della Giustizia.
Le difficoltà più serie all'utilizzo di questi liquidi provengono proprio dalla Ragioneria generale dello Stato. Nel periodo di attività del governo di cui ho fatto parte è stato comunque erogato a scadenze periodiche, sia pure con fatica, qualche centinaio di milioni di euro confiscati alle mafie, rispettando le destinazioni di legge. Nel periodo successivo, ho sollecitato più volte l'esecutivo Monti a riferire sulla consistenza del Fondo e su come viene impiegato; la risposta mi è stata fornita il 1° agosto 2012 dal sottosegretario Polillo, a margine dell'esame del decreto-legge sullo spending review, in Commissione Bilancio alla Camera. In una nota fatta pervenire allo stesso Polillo – della quale ho copia, a disposizione di chi desideri leggerla –, la Ragioneria Generale dello Stato ha comunicato che alla data del 31 dicembre 2011 le risorse intestate al Fug ammontano a 2 miliardi e 212,88 milioni di euro: un importo di tutto rispetto che, se riversato per intero nelle casse dei ministeri che per legge ne dispongono, permetterebbe di venire incontro a non poche necessità dei comparti sicurezza e giustizia.
Peccato che, invece che favorire tale doverosa destinazione, chi ha la responsabilità del Fondo preferisca costruire un percorso a ostacoli che conduce a "disponibilità zero": secondo la medesima nota della Ragioneria, infatti, rispetto a quell'importo in realtà sarebbero utilizzabili "solo" 1.065,52 milioni di euro, perché tale è la somma complessiva riportata da conti correnti e depositi a risparmio; il resto non sarebbe da considerare, in quanto è costituito da titoli.

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