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Questo articolo è stato pubblicato il 27 aprile 2013 alle ore 19:05.

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La sorpresa, per molti versi, c'è stata, e si rispecchia in molti dei commenti subito seguiti alla lettura della lista dei ministri del nuovo governo Letta, anche se a prevalere è la soddisfazione dei leader principali "azionisti" dell'Esecutivo: Pier Luigi Bersani del Pd -«Letta merita il sostegno di tutto il Pd. Pur in condizioni non semplici e con l'esigenza di un compromesso, questo governo ha freschezza e solidità. Saprà affrontare le difficoltà e le sfide che il Paese ha di fronte» - e Silvio Berlusconi del Pdl: «Abbiamo trattato per formazione del governo senza porre alcun paletto, senza impuntarci su nulla escludendo persone che fossero ministri in precedenti governi». Così, conclude, «abbiamo contribuito a fare un governo in poco tempo».

Romano (Sc): buon governo, ma da Scelta civica poca innovazione
Tra le file dei montiani di Scelta civica serpeggia evidentemente qualche malumore interno, se Andrea Romano, braccio destro di Luca Cordero di Montezemolo in "Italia futura" e deputato eletto con la lista Monti commenta su Twitter i nomi elencati da Letta come «Un buon governo, con nomi di qualità. Purtroppo Scelta civica esprime il grado più basso di innovazione: nessuna donna, nessuna vera novità».

Maroni (Lega): alcuni ministri c'entrano poco con l'incarico
Molto più tiepido il leader di uno dei partiti che dovrebbe porsi all'opposizione, la Lega Nord, il cui segretario e attuale Governatore della Lombardia, Roberto Maroni, ha dato un 6 via twitter all'esecutivo Letta, salvando in particolare lo sforzo per svecchiare i ministri: «Governo così così. Bene il ricambio generazionale e Alfano all'Interno, ma alcuni ministri c'entrano davvero poco con l'incarico ricevuto».

Fdi: noi all'opposizione, ma positivo il ricambio generazionale
Da parte sua, Fratelli d'Italia, costola del centrodestra, conferma la scelta di rimanere all'opposizione e il no alla fiducia, ma ci tiene a sottolineare le novità positive dell'esecutivo Letta. «Conosciamo e stimiamo molti dei 21 ministri che comporranno l'Esecutivo - rileva il partito di Meloni, Crosetto e La Russa - ma in noi restano forti dubbi sulla possibilità di conciliare idee, posizioni e storie così lontane, talvolta praticamente incompatibili». Da registrare in particolare «il positivo ricambio generazionale, che dà pari opportunità reali e che almeno in parte prova a rispondere alla domanda di rinnovamento che sale prepotente dal popolo italiano.

Vendola: il Pd ha tradito gli elettori, noi all'opposizione
Respinge ogni idea di "rivoluzione" alla lettura dei nomi del nuovo governo il leader di Sel Nichi Vendola: «Lasciamo perdere. Rivoluzione era dal mio punto di vista continuare con il metodo Boldrini e andare in terre incognite a perlustrare nell'area del movimento 5 stelle. Oggi questo é un modo intelligente di gestire la restaurazione». Intervistato dal Tg3 Rai, Vendola accusa in particolare il Pd di aver tradito il patto con i propri elettori che aveva un solo imperativo: «andare al governo per tirare fuori l'Italia dal berlusconismo, non per abbracciare Berlusconi». I dirigenti del Pd - continua Vendola - «non hanno spiegato mai agli italiani perché non andava bene Rodotà, non hanno spiegato agli italiani perché hanno fatto l'agguato a Romano Prodi, e non hanno spiegato per quale motivo bisognava trovare l'alleanza guardando a destra e non guardando a sinistra».

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