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Questo articolo è stato pubblicato il 28 aprile 2013 alle ore 14:55.

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Martina Giangrande (Ansa)Martina Giangrande (Ansa)

«Non so, non credo potrò perdonare. Adesso devo pensare. Tra i due chi ha perso sono stata io. Ora non mi interessa. Ora penso a mio padre. Ora penso a noi. Penso che l'incidente di papà possa far riflettere tutti. Sono fiera di mio padre». Lo ha detto la figlia del brigadiere Giuseppe Giangrande, rimasto ferito ieri nell'attentato davanti a Palazzo Chigi, in una breve conferenza stampa. Parla, Martina Giangrande, 23 anni, e spiega che si è appena licenziata per poter seguire suo padre. «Già l'avevo fatto per mia madre», dice, prima che morisse tre mesi fa. «Ora tutti i progetti di vita che avevo sono nuovamente stravolti - aggiunge -: ora penso a me e a mio padre perché siamo due. Prima ci definivamo un piccolo esercito sgangherato, ma oggi siamo in un deserto, siamo un mezzo esercito e tanto sgangherato». «Spero che questo incidente possa far capire un po' di cose e che possa far riflettere e far sì che tante cose possano migliorare».

Il fratello di Giangrande: ha provato a parlare con la figlia
«Mio fratello ha trascorso la notte tranquillamente, ha riconosciuto la figlia, l'ha vista. Ha mosso le palpebre. Ha cercato di parlare, ha tentato di rassicurarla come a dire "vai a casa nulla è accaduto"». Pietro Giangrande, fratello del brigadiere, ha riferito sullo stato di salute del fratello, ferito gravemente insieme al carabiniere Francesco Negri, a sua volta colpito alla gamba destra (nei prossimi giorni verrà rioperato per ricomporre la fattura alla tibia destra).

L'ultimo bollettino: prognosi riservata, danno midollare ai quattro arti
«Danno midollare ai quattro arti». Questo in sintesi il responso dell'ultimo bollettino medico relativo alle condizioni del carabiniere Giuseppe Giangrande, ferito nella sparatoria a Palazzo Chigi. «Le condizioni del paziente - si legge nel comunicato - rimangono stazionarie nella gravità, la sedazione farmacologica é stata progressivamente sospesa per verificare lo stato di coscienza del paziente». Ma soprattutto, il bollettino conferma la diagnosi peggiore: «Sono presenti segni di danno midollare ai quattro arti» e che «il paziente é stato nuovamente posto sotto sedazione e supporto ventilatorio». «La prognosi permane riservata», conclude il Policlinico Umberto I.

Carabiniere incolume, il proiettile trapassa il giubotto
Solo il caso ha evitato che ieri anche un terzo carabiniere rimanesse ferito dai proiettili sparati da Luigi Preiti. Uno dei colpi ha infatti trapassato il giubbotto tattico d'ordinanza indossato da un brigadiere intervenuto per bloccare l'uomo. Per fortuna il proiettile non ha colpito il militare dell'Arma ma ha attraversato il portafoglio.

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