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Questo articolo è stato pubblicato il 28 aprile 2013 alle ore 11:43.

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Il fratello dello sparatore: non è uno squilibrato, siamo sconvolti
Raggiunto da Tgcom24, il fratello dello sparatore, Arcangelo Preiti, si è detto incredulo per il gesto che ha sconvolto la giornata: «Non so cosa gli sia successo, chiediamo scusa alla cittadinanza e alle famiglie dei carabinieri». «Mio fratello non è uno squilibrato, ha aggiunto, siamo sconvolti tutti quanti non sappiamo perché è successo, si era separato dalla moglie 3 anni fa e lavorava e viveva qui in Piemonte, poi ha perso anche il lavoro e viveva con i miei giù in Calabria. Non so come si sia procurato la pistola. Spero che stia bene, soprattutto per i miei genitori che sono anche anziani, abbiamo già tanti problemi, ci mancava anche questo. Siamo dispiaciuti per questi carabinieri e chiediamo scusa ai parenti».

Rinvenuti sette bossoli ed una pistola
Tutto si è consumato questa mattina nel pieno centro di Roma, a Piazza Colonna, davanti a Palazzo Chigi, sede del governo che in quel momento stava giurando al Quirinale. Sette i bossoli che la polizia scientifica ha identificato a terra. La polizia scientifica ha circoscritto con l'apposito nastro la scena del crimine identificando con il gesso il luogo esatto in cui sono caduti i bossoli. Sempre in piazza Colonna, davanti all'ingresso di palazzo Wedekind, sede del quotidiano "Il Tempo", gli esperti del Ris hanno poi rinvenuto una pistola. L'arma è stata rimossa e portata via. Non è stato comunicato se si tratti dell'arma usata dall'attentatore o se appartiene ai carabinieri feriti.

La prima ricostruzione dei fatti grazie alle telecamere di sicurezza
Nel corso del pomeriggio, dopo una prima analisi delle immagini fornite dalle molte telecamere di sicurezza che monitorano piazza Colonna e zone limitrofe, la prima ricostruzione dei fatti da parte degli inquirenti. Luigi Preiti è arrivato davanti a palazzo Chigi, con passo normale, indossando giacca e cravatta, lo sguardo dritto davanti a sé e le mani in tasca. Chi ha potuto visionare il filmato descrive così le immagini: «Preiti si è avvicinato provenendo da piazza Montecitorio. Quando è arrivato vicino alla camionetta dei carabinieri, i militari gli hanno fatto segno di fermarsi, in quanto proprio in quel momento si stava chiudendo la piazza in vista dell'arrivo dei ministri dopo il giuramento al Quirinale».

La dinamica degli spari e le reazioni dei presenti
A quel punto, raccontano le fonti, «l'uomo ha estratto la pistola e ha fatto fuoco contro i due carabinieri». Dalle immagini si vede Preiti che spara ad altezza uomo e uno dei due carabinieri che finisce a terra. Si vedono anche una bambina che si porta le mani alle orecchie per coprire il rumore degli spari e tre persone che si riparano dietro la garitta all'angolo di palazzo Chigi. Una di queste sarebbe la donna incinta rimasta lievemente ferita. Altre immagini riprendono Preiti a terra, bloccato dagli uomini della sicurezza e altre decine di poliziotti e carabinieri che invitano la gente a lasciare la piazza. Poi l'arrivo delle ambulanze.

Scattato lo stato di massima allerta nell'area
Dopo la sparatoria, è subito scattato lo stato di "massima allerta" anche sul piazzale antistante il Quirinale dove le forze dell'ordine hanno iniziato a far defluire la folla. Anche il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, e il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, sono stati informati. Tutta la zona attorno a Palazzo Chigi è stata chiusa al traffico di auto e mezzi pubblici. Al momento è consentito accedere alle zone limitrofe al luogo dove si è verificata la sparatoria solo a piedi. Un fotografo, Carlo Lannutti, che ha assistito: «Ho sentito gli spari, sono uscito fuori è ho visto un carabiniere del battaglione che fa ordine pubblico a terra con tanto sangue che gli usciva dalla testa. Poi ho visto una persona che è stata fermata - ha aggiunto - sembrava ben vestito, mi sembra che avesse anche una giacca».

Alemanno: è il gesto di uno squilibrato
Per Il sindaco di Roma Gianni Alemanno non si tratterebbe di un atto di terrorismo: «È il gesto di un pazzo e di uno squilibrato ma non ci dobbiamo stupire quando si inveisce continuamente contro il 'Palazzo', come se fosse da abbattere».

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