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Questo articolo è stato pubblicato il 29 aprile 2013 alle ore 14:40.

ha accolto con un sospiro di sollievo questo "governo consensuale per l'Italia in crisi". Per Philippe Ridet, è un esecutivo di tregua che mette fine alla lunga campagna elettorale cominciata nel dicembre 2012 e segnata dall'irruzione del Movimento Cinque Stelle di Beppe Grillo. Un "matrimonio della ragione" tra destra, sinistra e centro "in assenza di ogni altra soluzione durevole".

Simbolo di questa intesa destra- sinistra – ha scritto Ridet nel suo blog - è la presenza di Alfano, "docile" rappresentante di Berlusconi che ritorna a essere "azionista di peso" del governo. "Più aneddotica ma altrettanto simbolica", la nomina di Nunzia De Girolamo al ministero dell'Agricoltura. Questa deputata del Pdl che si scambiava "biglietti galanti" con il Cavaliere si è poi sposata con un parlamentare di sinistra… Ma è un governo di tregua "non di pace durevole": durerà finché uno dei partiti che compongono questa fragile maggioranza della ragione deciderà che è ora di ripartire per un'altra campagna d'Italia".

Les Echos sottolinea "l'effetto Bonino", principale sorpresa della formazione del governo, e il "prezzo da pagare" per la sinistra, la nomina di Angelino Alfano, delfino di Berlusconi, come vicepremier e ministro dell'Interno. Per Pierre de Gasquet, "il miracolo Napolitano" c'è stato, con un governo inedito, con più donne e più giovani e "qualche incognita sulla coesione". Emma Bonino è "la pasionaria federalista europea", "atipica e non classificabile", una che parla con franchezza e ha un temperamento energico.

"Un governo di riconciliazione", titola Le Figaro, che sulla homepage del suo sito punta i riflettori su Enrico Letta, "enfant prodige" della politica italiana, "mediatore nell'anima".
L'équipe di Letta, una "prima" che mette insieme destra e sinistra, deve cogliere serie sfide economiche, osserva Le Figaro, iniziando inevitabilmente la cronaca dalla sparatoria, con la rapida smentita, da parte del ministro Anna Maria Cancellieri, dell'ipotesi di un attentato terroristico.

Il nuovo esecutivo, continua Le Figaro, deve affrontare dossier spinosi. Gli imprenditori parlano di un Paese "sull'orlo dell'abisso" e saranno "senza indulgenza" per l'azione del governo. Enrico Letta, sottolinea Richard Heuzé, non intende presiedere un governo balneare, esclude il ritorno alle urne in autunno e ha buone speranze di dirigere il Paese almeno per due anni. A giudicare dalla fronda in seno al Pd, Silvio Berlusconi "esce vincitore" dal braccio di ferro politico. "Una équipe di choc per l'Italia", titola Libération. "Il governo di coabitazione di Enrico Letta colpisce per la sua giovinezza e la sua diversità. Pro-europeo, resta fragile per la sua eterogeneità e li suoi molteplici dissensi". Sei colpi di pistola hanno però accolto questo "governo di armistizio politico", scrive Eric Jozsef.

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