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Questo articolo è stato pubblicato il 29 aprile 2013 alle ore 18:57.

Meglio del previsto. Tanto meglio che, in seguito alla nomina di Enrico Letta come primo ministro e della formazione del Governo che si prepara a chiedere oggi la fiducia alla Camera, gli economisti e gli investitori che nelle ultime settimane hanno seguito dall'estero l'evoluzione della situazione politica italiana tirano un sospiro di sollievo. «Meglio del previsto. Dal punto di vista dei mercati, il nuovo Governo è probabilmente la migliore alternativa tra tutte quelle prese in considerazione. Non solo negli ultimi giorni, ma anche prima delle elezioni due mesi fa», affermano gli analisti di Crédit Suisse.
Questo soprattutto per la forte spinta del nuovo Governo verso l'Europa. A partire dalla figura di Letta, notoriamente europeista e forte sostenitore della moneta unica. Del Governo fanno inoltre parte Emma Bonino, ex Commissaria europea, e Fabrizio Saccomanni, che ha preso parte alla formazione del progetto europeo. Tra le tre priorità del nuovo Governo c'è ancora l'Europa, oltre a crescita e riforme politiche.
«Giudichiamo il Governo come forte e equilibrato, anche se un rischio è ancora rappresentato dalla debolezza del sistema politico italiano», continua Crédit Suisse. Rischio tuttavia non sufficiente a mettere in conto nuove elezioni. Secondo gli analisti della banca, le probabilità che gli italiani siano chiamati alle urne nei prossimi 12 mesi restano basse, soprattutto perché il danno maggiore sarebbe proprio per il Pd, il partito di maggioranza.
In ogni caso, conclude Crédit Suisse, un forte potere decisionale resta nelle mani del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Un potere superiore a quello che questa carica aveva in passato lo attribuisce anche Gilles Guibout, gestore di Axa Investment Managers, secondo il quale la rielezione di Napolitano è stata perfino più significativa della stessa nomina di Letta al Governo. La situazione politica del paese, secondo Guibout, è complessa, «ma si è finalmente arrivati alla nomina di un Governo che ha il compito specifico di implementare le riforme necessarie. Lo shock per il successo del movimento di Beppe Grillo, ora il principale partito all'opposizione, è ancora forte», conclude il gestore, che suggerisce che la normalizzazione della situazione dovrebbe portare a un'aspettativa di vita per l'Esecutivo superiore a quanto previsto anche solo pochi giorni fa.
In linea con le previsioni è il colosso inglese HSBC, che in seguito alla nomina di Letta scommette: «L'Italia è uscita dalla sua immobilità». Tuttavia, secondo gli analisti della banca, lo spettro delle nuove elezioni non è ancora completamente scomparso. Le urne potrebbero essere nuovamente aperte già a inizio 2014, magari in coincidenza con le europee: «Tutto dipenderà dall'abilità del nuovo Governo di fare passare i testi chiave su riforme della legge elettorale e bilancio», conclude HSBC.
Secondo Bank of New York Mellon, invece, la data del voto potrebbe essere molto più vicina, forse già il prossimo autunno. «Credo che l'esito più probabile sia che la durata delle coalizione non possa andare oltre l'obbligatorio voto di fiducia», è stato il commento del chief currency strategist, Simon Derrick, al Sole 24 Ore. Per capirlo non resta che attendere le prossime settimane.
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