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Questo articolo è stato pubblicato il 30 aprile 2013 alle ore 16:43.

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Concluso il primo passaggio dell'agenda interna, con il doppio voto di fiducia di Camera e Senato, il presidente del Consiglio Enrico Letta ha subito inaugurato l'agenda internazionale: un breve tour continentale, aperto a Berlino dall'incontro con il cancelliere tedesco Angela Merkel che lo porterà poi a Parigi, dove vedrà il presidente francese François Hollande, quindi a Bruxelles per gli incontri con il presidente del Consiglio Ue, Hermann Van Rompuy, e (il 2 maggio) il presidente della Commissione europea Josè Manuel Barroso.

Non è un caso che la prima tappa sia stata Berlino, dove Letta - che subito dopo la fiducia della Camera aveva ricevuto le congratulazioni di Angela Merkel e l'invito nella capitale tedesca - ha potuto subito misurare la reazione tedesca al cuore del suo programma economico: «In Europa e a livello internazionale - aveva dichiarato il premier nel discorso programmatico alla Camera - l'Italia troverà le strategie per stimolare la crescita senza compromettere il necessario processo di aggiustamento dei conti pubblici». Un piano che intende subito puntare su un alleggerimento fiscale, a cominciare dall'Imu 2013, la cui prima rata, in scadenza a giugno, è stata congelata; qualcuno si attende, da parte italiana, la richiesta di una proroga sul pareggio di bilancio.

Un assaggio delle difficoltà che Letta potrà trovare su questo fronte è già arrivato dalle prime reazioni della Commissione Ue alle indicazioni in arrivo dall'Italia: il portavoce del commissario agli Affari economici Olli Rehn, pur esprimendo fiducia e sintonia di intenti con il governo italiano, ha infatti dichiarato che «gli impegni concordati restano quelli, ora aspettiamo di vedere i dettagli della politica economica del nuovo esecutivo». Un atteggiamento più solidale è stato espresso dal presidente dell'Europarlamento, il socialdemocratico tedesco Martin Schulz: «Come affermato dal primo ministro italiano nel suo discorso alla Camere – ha detto Schulz – l'austerità sta soffocando non solo l'Italia, ma anche molti paesi dell'Eurozona». Per questo motivo «servono misure urgenti per ridare ossigeno all'economia e speranza ai giovani».

E solidarietà per rompere la linea del rigore senza sconti arriverà con ogni probabilità dal presidente francese François Hollande e dal premier spagnolo Mariano Rajoy. Prima di partire per il suo tour Letta ha telefonato a Rajoy. I due capi di governo hanno parlato dei principali temi europei in agenda e hanno concordato una visita di Letta a Madrid la prossima settimana, il 6 maggio secondo quanto hanno riferito fonti spagnole.

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