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Questo articolo è stato pubblicato il 05 maggio 2013 alle ore 18:28.

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Sull'escalation della violenza sulle donne lo Stato deve prendere atto della realtà perchè, spiega la presidente della Camera Laura Boldrini, in un incontro pubblico in Piazza San Marco a Venezia - è anche un problema di leggi. Omofobia, sessismo, violenza sulle donne - ricorda Boldrini - hanno la stessa matrice. Non solo: «per proteggere le donne dalla violenza, bisogna rilanciare l'occupazione femminile». «Fa bene la ministra Idem a proporre una task force contro il femminicidio», ha affermato in mattinata in un incontro ad Arcevia (Ancona).

Boldrini: porre limiti all'uso del corpo delle donne nella pubblicità
La responsabilità, tuttavia, non è solo dello Stato, della comunità ma anche di strategie di comunicazione pericolose. «È necessario porre limiti all'utilizzo del corpo delle donne nella comunicazione - afferma ancora Boldrini -. È inaccettabile che ogni prodotto venga veicolato attraverso il fisico femminile. Le multinazionali fanno queste pubblicità con le donne solo in Italia e non in altri Paesi. Una donna oggettivizzata, resa cioè oggetto, la si tratta come si vuole e la relativa violenza è a un passo».

La presidente della Camera: impedire che la violenza dilaghi sul web
Boldrini è poi intervenuta sulle dichiarazioni che ha rilasciato nei giorni scorsi, nelle quali sottolineava la necessità di fermare le violenze sulle donne anche sul web, chiedendo leggi speciali per la Rete. In particolare, la presidente della Camera in un'intervista a La Repubblica aveva denunciato le minacce che fioriscono quotidianamente contro di lei su Internet, destando un dibattito fra i difensori a oltranza della libertà in rete - timorosi di leggi censorie - e tutti coloro che concepiscono la rete invece come uno spazio pericoloso a priori, a cui mettere più paletti possibile. Oggi Boldrini ribadisce che la violenza su internet non può essere tollerata, ma chiarisce anche: «Io non ho mai detto che ci vogliono leggi che limitino il web, ma bisogna impedire che la violenza dilaghi nella rete. Non sono contro la rete ma a sostegno delle donne. Vorrei che questo dibattito fosse serio. La stessa attenzione che si é raggiunta contro la pedofilia on line deve essere impiegata contro la violenza sulle donne».

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