Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 08 maggio 2013 alle ore 18:22.

My24
AnsaAnsa

Sarà Giorgio Santacroce, 72 anni, originario di La Spezia, attualmente alla guida della Corte d'appello di Roma, il nuovo primo presidente della Corte di Cassazione. La nomina è stata decisa oggi a maggioranza dal plenum del Consiglio superiore della magistratura, nel corso di una solenne seduta presieduta dal capo dello Stato Giorgio Napolitano. Sul nome di Santacroce il Csm si è dunque spaccato: tredici infatti i voti a favore del magistrato contro i nove andati al suo diretto concorrente, il presidente della seconda sezione civile della Cassazione Luigi Rovelli.

Spaccatura che rispecchia le divisioni della V commissione
Quattro invece gli astenuti: il vicepresidente Michele Vietti, il pg della Cassazione, Gianfranco Ciani, il presidente uscente della Suprema Corte, Ernesto Lupo, in pensione dal 13 maggio, ed il laico del Pdl Annibale Marini. Non ha votato, come di prassi, il presidente della Repubblica Napolitano. La spaccatura del plenum sun nome di Santacroce rispecchia in qualche modo le divisioni della quinta commissione del Csm, che nel selezionare i candidati non è riuscita a trovare una posizione unitaria e ha quindi porta al voto del plenum due proposte: per Santacroce si sono schierati i consiglieri togati di Mi e Unicost i laici del centrodestra; per Rovelli, i togati di Area e i laici del centrosinistra.

Avvio legislatura travagliato, Napolitano: «Ora le riforme»
Nel suo intervento davanti all'organo di autogoverno della magistratura, il neo eletto presidente della Repubblica ha posto l'accento sulla necessità, finita la «travagliata» fase d'avvio della legislatura, di affrontare il nodo delle riforme. Commentando l'elezione di Santacroce Napolitano ha prima sottolineato il clima fattivo in cui si é svolta la riunione, e poi ha commentato: «Oggi si apre un nuovo ciclo di attività, in corrispondenza con la partenza della 17esima legislatura». È stato, ha poi aggiunto Napolitano, «un travagliato avvio giunto ad un delicato approdo con la formazione del nuovo Governo, che ora dovrà dare risposte alle emergenze economiche e sociali e realizzare un programma di riforme istituzionali già tanto a lungo attese e mai conseguite».

Il Csm «darà il suo apporto per risolvere i problemi della giustizia»
Quanto alla prossima fase di riforme annunciate dal Quirinale, Napolitano ha assicurato che il Csm «darà il suo apporto per la soluzione dei problemi della giustizia». Citando poi il proprio messaggio di commiato spedito a Palazzo dei Marescialli il 16 aprile scorso, Napolitano ha riconosciuto come «può sempre accadere l'imprevedibile, nella vita delle istituzioni e delle persone», riferendosi in particolare alla sua rielezione al Quirinale.

Sottolineata la caratura dei duce candidati in lizza per la Cassazione
Rispetto alla caratura dei due nomi in lizza per la successione a Lupo, Napolitano ha riconosciuto come «la pluralità delle candidature, il riconoscimento della difficoltà nello scegliere tra i vari candidati e il loro alto profilo sono segno confortante della qualità delle risorse umane e anche del clima che si é venuto a determinare, e questo é importante».

Rigore ed equilibrio fondamentali per l'indipendenza delle toghe
Al termine della seduta del plenum del Csm riunito nella sede di piazza Indipendenza Napolitano ha salutato il presidente uscente della Cassazione, Ernesto Lupo, con un elogio alla sua «ricca e solida cultura giuridica, l'alta visione deontologica e la capacità di combinare rigore ed equilibrio, un esercizio cruciale - ha detto Napolitano -, non sempre facile, perché possano essere riconosciute la funzione e l'indipendenza della magistratura».

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi