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Questo articolo è stato pubblicato il 08 maggio 2013 alle ore 11:00.

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Alex FergusonAlex Ferguson

di Dario Pelizzari
Ora è ufficiale. Sir Alex Ferguson, uno degli ultimi uomini-bandiera del calcio internazionale, l'allenatore che ha scritto per 26 anni la storia del Manchester United, ha deciso di lasciare la panchina dei Red Devils a fine stagione. L'annuncio arriva dal sito ufficiale del club inglese, che conferma così le indiscrezioni che erano circolate nelle ultime ore sui principali mezzi di informazione britannici e non solo. «Il manager di maggior successo nella storia del calcio inglese si ritirerà al termine della partita contro il West Bromwich Albion, il prossimo 19 maggio, ed entrerà nel consiglio direttivo del club». Lo United saluta e ringrazia. Con l'addio al campo dello scozzese più popolare del pianeta, si chiude un'era indimenticabile per il pallone britannico, che certo non si dimenticherà mai di lui e dei suoi trionfi. Tutti in piedi, è arrivato il momento degli applausi.

Tredici campionati inglesi, cinque Coppe d'Inghilterra, quattro Coppe di Lega, dieci Community Shield, due Champions League, una Coppa delle Coppe, una Supercoppa Uefa, una Coppa Intercontinentale e una Coppa del mondo per club. La stanza dei trofei conquistati da Sir Alex nel corso della sua straordinaria avventura alla guida di una delle squadre più titolate al mondo è un fiume in piena. Un manifesto alla gloria e al successo. Il racconto di un'esperienza che è stata spesso usata come metro di paragone per misurare la capacità dei tecnici che, nel tempo, sono stati accostati a lui. «La decisione di ritirarmi - spiega Ferguson nella nota pubblicata dal Manchester United - l'ho ponderata a lungo e non l'ho presa alla leggera. Credo sia il momento giusto per farlo». A 72 anni da compiere a dicembre, il tecnico di Glasgow ha deciso che era venuto il momento di fare un passo indietro. Il campo ormai gli stava stretto.

Dopo aver vinto tutto quello che era possibile vincere sulla panchina dei Red Devils, il comandante dell'Ordine dell'Impero britannico (questo è il titolo che gli è stato conferito nel 1999 dalla Regina Elisabetta) ha scelto di staccare la spina dai ritmi frenetici e vorticosi del calcio giocato per dedicarsi a tempo pieno a nuovi impegni. «Sono felice e onorato di assumere il ruolo di direttore e ambasciatore del club nel mondo - dice Sir Alex - non vedo l'ora di cominciare. Devo ringraziare la mia famiglia, per l'amore e sostegno. Mia moglie Cathy è stata una figura essenziale durante tutta la mia carriera». Proprio così. Ferguson lascia il campo, ma non il Manchester United, di cui continuerà a essere uno dei referenti più rappresentativi, anche e soprattutto in tema di calciomercato.

L'ultimo giro di valzer, il trionfo in Premier League. Il titolo numero venti della storia dei Red Devils, il tredicesimo sotto la guida di Ferguson, è già in archivio. Manchester United punti 85, Manchester City punti 75 a due giornate dalla fine del campionato. L'ennesimo successo di una carriera ricca di riconoscimenti e sorrisi. E domenica prossima, in occasione della gara contro lo Swansea, il tecnico scozzese saluterà per l'ultima volta il pubblico dell'Old Trafford, lo stadio dei primati e dei sogni che prendono forma. Un pubblico, quello dei diavoli rossi, che non gli ha mai girato le spalle, nemmeno nei momenti più difficili. Ferguson si fa da parte lasciando un'eredità importante. «La qualità della rosa che ha appena vinto il campionato e la sua età media garantiscono altri successi negli anni a venire». Come dire, non potrà che andare bene. Anche senza di me a bordo campo.

Tra i candidati a prendere il posto del tecnico scozzese su una delle panchine più calde d'Europa, sarebbero in prima fila David Moyes, attuale manager dell'Everton, e Josè Mourinho, che gode da tempo della stima di Ferguson e che proprio per questa ragione, lo scrive il Times, avrebbe bloccato la trattativa con il Chelsea. Tuttavia, non si può escludere che l'incarico possa essere proposto a un allenatore che ha dimostrato di avere i numeri e la tempra di Sir Alex. Il nome? Antonio Conte, l'uomo dei miracoli di casa Juventus, che di fronte a una simile opportunità difficilmente potrebbe dire no. Anche perché i campioni (e il denaro) per vincere la Champions al Manchester United non mancano. E visti i tempi, non è cosa da poco.

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