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Questo articolo è stato pubblicato il 08 maggio 2013 alle ore 16:19.

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«Chi é causa del suo mal pianga se stesso». L'avvocato Paolo Giachini, tutore dell'ex nazista Erich Priebke, condannato all'ergastolo per l'eccidio delle Fosse Ardeatine, scomoda un proverbio per spiegare come mai al presidente della Comunità ebraica romana, Riccardo Pacifici, e al giornalista Valter Vecellio sia stata notificata una cartella esattoriale di 300 euro, quali spese processuali da versare all'erario per la registrazione della notifica della sentenza, nell'ambito della causa intentata (e persa) dallo stesso ex ufficiale delle SS per ingiuria e sequestro di persona. Soldi che Priebke non può pagare: benché soccombente é anche nullatenente. Dunque, tocca alle altre parti.

L'ex SS è nullatenente
In una nota, l'avvocato Giachini spiega che «la responsabilità del mancato pagamento delle spese di giustizia da parte del mio assistito grava proprio su Riccardo Pacifici che, organizzando manifestazioni di piazza e, ancora, a seguito di pressioni sulle autorità, ha ottenuto in pochi giorni la revoca del provvedimento emanato dopo più di 15 anni di detenzione dall'Ufficio di Sorveglianza Militare che il 12 giugno 2007 autorizzava Erich Priebke a lavorare presso il mio studio. In questo modo é riuscito ad ottenere, a seguito di un definitivo ricorso del procuratore militare Intelisano, la soppressione di una fonte di reddito all'ergastolano. Lavoro previsto come diritto»obbligatorio «del detenuto dall'articolo 20 dell'ordinamento penitenziario».

La richiesta di Equitalia
Giuseppe Giulietti, portavoce dell'associazione Articolo 21, definisce «incredibile» la vicenda: «Dopo i tre gradi di giudizio Pacifici e Vecellio hanno vinto su tutta la linea, ma qualche giorno fa é arrivata una lettera di Equitalia con la quale si chiede il pagamento di 300 euro perché Priebke non sarebbe in grado di pagare e quindi due dovrebbero «sottoscrivere» per il nazista. Ci auguriamo che si sia trattato solo di uno scherzo di pessimo gusto e che, già, in giornata le Autorità competenti vogliano stracciare la lettera e chiedere scusa ai due cittadini pesantemente molestati».

L'appello alla cancellieri
Intanto, fa appello al neo ministro della giustizia Anna Maria Cancellieri il presidente della Comunità Ebraica di Roma Riccardo Pacifici. Pacifici e il giornalista del Tg2 Walter Vecellio, risultati innocenti, erano stati accusati da Priebke di sequestro di persona e ingiuria nella notte del 1996 in cui il gerarca stava per essere scarcerato, dopo la prescrizione per le Fosse Ardeatine.


«Devo difendere Equitalia. Non ha alcuna colpa, è solamente un agente di riscossione che esegue un ordine. Il problema è malato a monte» ha detto Pacifici a margine della presentazione della mostra «Survivor. Primo Levi nei ritratti di Larry Rivers», dal 9 maggio al 15 ottobre al Museo Ebraico di Roma. «E dobbiamo ricordare - incalza Pacifici - che il nullatenente è stato qualche volta anche un piccolo benestante» e inoltre «ha querelato tanti giornalisti per diffamazione. Alcune volte quelle cause le ha vinte e i soldi li ha incassati, altre volte le ha perse e non ha mai pagato nessuno. È come fare una partita a poker in cui si gioca sullo stesso piatto e c'è un giocatore che sa che può alzare la posta finché vuole perchè tanto non pagherà mai e un altro che è terrorizzato dall'idea di dire o fare qualche cosa».

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