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Questo articolo è stato pubblicato il 10 maggio 2013 alle ore 16:41.

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La Maersk Line Triple-E 7La Maersk Line Triple-E 7

La soddisfazione di Daewoo e Maersk (la compagnia danese numero uno nel trasporto container) per il varo della Triple-E, che solcherà i mari dal 28 giugno, durerà poco. Si tratta della nave container più grande del mondo da 190 milioni di dollari, che oltre alla dimensioni mai viste 18000 teu (Twenty-Foot Equivalent Unit cioè la misura dei container), lunghezza 400 metri, larghezza 59 metri, altezza 73 metri, vanta tra i suoi primati sia quella della portata lorda 165mila tonnellate sia quella dell 'efficienza energetica, grazie alla propulsione diesel a doppia elica (worldslargestship.com). La Hyundai Heavy Industries Co. infatti ha appena siglato un contratto da 683 milioni di dollari con i cinesi della China Shipping Container Lines Co. per costruire 5 navi cargo da 18,400 teu ancora più performanti della Triple E. La prima nave consegnata tra un anno avrà a bordo un motore in grado di controllare automaticamente il consumo di carburante in base alle condizioni del mare e della velocità, consumerà meno e sarà meno rumoroso di quello del concorrente.

Il primato dei coreani
La Corea sta dunque accumulando record su record sorpassando la Cina. Dopo aver conquistato quello dei telefonini e della tecnologia con Samsung e Lg e quello delle automobili con Hyundai dal 2010 questo Paese detiene anche quello della costruzione dei cargo. Provengono infatti tutte, eccetto una, dai cantieri della Corea del Sud le 143 navi portacontainer che hanno una portata superiore ai 10000teu.

Ma le infrastrutture portuali non sono all'altezza
Come ha evidenziato recentemente il magazine Newsweek la Triple E e le sue gemelle, che possono trasportare in un solo viaggio una quantità di televisori tale da soddisfare il mercato della Spagna e l'equivalente di ingombro di 36.000 auto, hanno però un grosso limite: non potranno mai approdare nei porti americani. Le uniche rotte possibili all'oggi sono quelle tra Asia-Europa. Il problema non è nella stazza o il pescaggio bensì nelle gru di terra che non riescono ad arrivare ad un altezza e ad un'estensione tale da raggiungere tutti i container. Le infrastrutture portuali dovranno dunque, presto, mantenere il ritmo dell'export e del gigantismo delle flotte asiatiche se vorranno essere competitive. (L.B.)






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