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Questo articolo è stato pubblicato il 11 maggio 2013 alle ore 14:37.

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Matteo Salvini (Imagoeconomica)Matteo Salvini (Imagoeconomica)

«I clandestini che il ministro di colore vuole regolarizzare ammazzano a picconate: Cecile Kyenge rischia di istigare alla violenza nel momento in cui dice che la clandestinità non è reato, istiga a delinquere». Così il segretario della Lega lombarda, Matteo Salvini, commenta, al telefono con l'Agi, l'episodio di violenza verificatosi all'alba a Milano, dove un 21enne irregolare di origini ghanesi ha aggredito a picconate i passanti, uccidendo un uomo. «Questo è un caso drammatico, il gesto di un folle», ha aggiunto l'esponente leghista. «Ma non va trascurato il fatto che sia stato commesso da un clandestino che non avrebbe dovuto essere qua, avrebbe dovuto essere espulso». «Altro che abolizione del reato di clandestinità - ha continuato - ci sono già migliaia di gazebo pronti: seppelliremo il ministro Kyenge con migliaia di firme».

«La terribile tragedia di oggi di un uomo inseguito e ucciso in strada a picconate e di altri due feriti gravissimi terrorizza e sgomenta tutti noi che non riusciamo a darci risposte di fronte a tanto orrore. Esprimo a nome personale e del Partito Democratico la più profonda solidarietà e vicinanza alle famiglie vittime del terribile evento. La politica in queste ore ha il dovere di non fomentare ulteriore violenza anche verbale. L'accusa di istigazione a delinquere, scagliata da Matteo Salvini contro il ministro Cecilie Kyenge per il terribile omicidio di oggi a Milano, è un accusa vergognosa che respingiamo al mittente, proferita da chi ha governato questo paese, la regione Lombardia e la città di Milano per anni anni senza risolvere mai nessuno dei grandi problemi connessi al tema dell'immigrazione» commenta Emanuele Fiano del Pd.

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