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Questo articolo è stato pubblicato il 14 maggio 2013 alle ore 17:26.

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Petrolio: salgono i prezzi e gli Usa diventano autosufficienti

Parigi (TMNews) - "All'inizio di novembre abbiamo registrato i più alti prezzi medi del petrolio, un dato che gioca un ruolo estremamente negativo in termini di ripresa economica globale". Fatih Birol, direttore degli Studi economici dell'Aie, l'Agenzia internazionale per l'energia, ha lanciato l'allarme.Lo scenario di fondo denuncia infatti un quadro in rapido movimento. La richiesta globale di petrolio nei prossimi 20 anni è destinata ad aumentare del 14% per la richiesta dei Paesi emergenti e per la crescita degli Stati Uniti come primo produttore mondiale.Di pari passo, per la legge della domanda e dell'offerta, i prezzi saliranno, soprattutto per le esigenze dei trasporti in Cina, India e Medioriente che rimpiazzano più che ampiamente i cali dei consumi nei paesi dell'Ocse. Il tutto mentre gli Stati Uniti diventeranno i primi produttori di greggio superando l'Arabia Saudita a metà degli anni '20 di questo secolo.Il recente rimbalzo nella produzione Usa di petrolio e gas sta cambiando radicalmente il ruolo del Paese nel commercio globale di energia. Entro il 2035 Washington, che ora importa il 20% delle sue necessità energetiche, diventerà autosufficiente, spiega l'Aie, una cambio drammatico rispetto agli altri paesi concorrenti e importatori. La svolta si deve agli sviluppi di nuove tecnologie di estrazione, in particolare la fratturazione idraulica, severamente regolamentata in altri Paesi per i negativi effetti di impatto ambientale, un'operazione diventata economicamente conveniente per sfruttare lo shale gas, il gas metano estratto dalle rocce argillose.Il declino inarrrestabile dei paesi Opec e l'autosufficienza energetica prossima ventura degli Stati Uniti potranno così disegnare scenari geopolitici in grado di rivoluzionare il panorama globale, non solo dal punto di vista economico.(Immagini Afp)

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