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Questo articolo è stato pubblicato il 15 maggio 2013 alle ore 15:01.

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L'uomo più ricco della Cina, Zong Qinghou. (Reuters)L'uomo più ricco della Cina, Zong Qinghou. (Reuters)

PECHINO - L'uomo più ricco della Cina, Zong Qinghou, si aggira per l'Europa a caccia di brand per i suoi mall, i Waow Plaza, destinati ai cinesi della classe media amanti del lusso accessibile. In Italia, dopo l'ultimo blitz, qualche settimana fa, Mr. Wahaha ha firmato impegni di acquisto per cento milioni di euro: olio, vino, scarpe, vestiti, mobili made in Italy.

Proprio così: lui bussa alle porte di fornitori anche non di prima marca e se il prodotto è di suo gusto, lo compra e se lo porta in Cina. C'è stato chi, trovandoselo di fronte, non s'è fidato, salvo poi andare a digitare il nome su Internet per scoprire che quel cinese di mezza età dall'aspetto ordinario era proprio il più ricco della Cina e mangiarsi il cappello dalla rabbia.

Perché Zong è rimasto una persona semplice, che cura di persona i suoi business. Certo, è stato incoronato da Forbes come il magnate dei magnati cinesi, per forza, è il gran capo dell'impero Wahaha, il gigante delle bibite e della distribuzione alimentare in Cina, il logo è dappertutto.

Ma adesso che s'è imbarcato nell'operazione Waow Plazas Zon Qinghou è in pista più che mai. Finora Waow Plaza vale 273 milioni di dollari e Zong non si ferma, ne vuole aprire cento in tutta la Cina. Zon ha cominciato nel 1987 con quattro yuan, ora ha un impero da 63,6 miliardi di yuan, ed è saldamente al comando della classifica delle fortune personali. China Daily in questi giorni ha riportato il bottino del suo viaggio dalla Gran Bretagna dove ha stretto accordi con Cambridge Stachel Company TM levin e Nicolas Kirkwood, shoe designer.

Ma in Italia Zong è stato per la prima volta qualche mese fa, in una delegazione portata in Italia dall'Ice di Pechino. «Cerca personalmente i prodotti da distribuire nei suoi mall, in mente ha una sorta di Rinascente che vuol realizzare a casa sua nella nativa Hangzhou, capitale della provincia dello Zheijiang, con qualità di tutti i tipi, dai vestiti alla moda ai cibi, ai mobili e complementi di arredo per la casa».

Instancabile, non si ferma mai. Ha convinto finora almeno 40 marchi europei ad andare nei suoi mall. In Cina generalmente gli shopping center sono di proprietà di diversi soggetti, da giugno a oggi ha messo su una squadra di buyer eccellenti, in grado di gestire i contratti di fornitura in mezza Europa. Il made in Italy (e non solo) ringrazia.

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