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Questo articolo è stato pubblicato il 17 maggio 2013 alle ore 15:58.

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(foto dal sito Gazprom)(foto dal sito Gazprom)

Pechino si muove anche sul fronte dei trasporti. Se l'anno scorso il rompighiaccio «Dragone delle nevi» ha aperto la strada facendo un giro fino a Reykjavik, per quest'anno una compagnia marittima cinese ha in programma il primo viaggio commerciale attraverso l'Artico verso gli Stati Uniti e l'Europa, un risparmio di tempo e quindi di denaro calcolato sul fatto che la rotta accorcia di più di 5mila km la distanza tra Amburgo e Shanghai, a confronto con la via di Suez. Un ulteriore guadagno di competitività per i prodotti cinesi.

La finestra temporale si sta allargando. «In questa parte del mondo - ha osservato a Kiruna Carl Bildt, ministro degli Esteri svedese - il riscaldamento globale è due volte più veloce che nel resto del mondo. Vorremmo tutti che lo sforzo per limitare le emissioni i gas serra avesse più successo, ma al momento tutto indica un proseguimento, forse anche un'accelerazione di questa tendenza per i prossimi decenni. Così abbiamo di fronte un'immensa sfida, ma allo stesso tempo anche nuove opportunità».

La via del gas
L'anno scorso nel Grande Nord della Russia la stagione navigabile si è estesa da giugno a metà novembre. Se resta il fatto che un mercantile deve comunque farsi scortare da rompighiaccio, un altro vantaggio della Via del Nord - almeno per il momento - e che è inaccessibile alla pirateria che infesta le rotte dell'Oceano Indiano. Per il momento, appoggiandosi sui porti siberiani, la Russia ha trasportato lungo questa rotta quattro milioni di tonnellate di merci, di cui 1,2 milioni in transito: volumi in aumento del 53% rispetto al 2011. In particolare, un momento di svolta è stato l'arrivo a Tobata in Giappone, ai primi di dicembre 2012, della Ob River, un progetto della russa Gazprom: la Ob River è stata la prima nave cisterna a trasportare un carico di gas liquefatto - 134mila metri cubi - attraverso l'Artico. Il suo viaggio dal terminal norvegese di Hammerfest fino al Pacifico (http://www.gazprom.com/press/news/2012/december/article150603/) è durato 26 giorni, riducendo di tre settimane il tempo (il nolo di una nave cisterna in novembre costa intorno ai 100mila dollari al giorno), e i costi per il carburante del 40%. La "scorciatoia" verso l'Oriente si apre proprio nel momento in cui aumenta la domanda asiatica di energia, e mentre la rivoluzione americana dello shale gas contribuisce a ridurre i costi del carburante in Europa. «Un'eccellente opportunità», spalanca le braccia Vladimir Putin.

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