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Questo articolo è stato pubblicato il 19 maggio 2013 alle ore 15:52.

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I redditi vanno guadagnati devono essere dichiarati e bisogna pagare le tasse. Il Fisco non fa sconti anche se si tratta di un'attività solo occasionale. Il principio vale anche per la escort che non svolge abitualmente questa professione ma ha ricevuto denaro dopo le prestazioni con un cliente abituale. I guadagni ottenuti devono essere tassati come redditi diversi e per questo è fondato l'accertamento con cui l'agenzia delle Entrate ha contestato alla contribuente il mancato pagamento dell'Irpef.

Lo ha deciso la Commissione tributaria regionale della Liguria, il corrispondente della Corte d'appello per quanto riguarda le controversie con l'amministrazione finanziaria. La sentenza 44/1/2013 conferma la precedente decisione di primo grado e dà ragione all'agenzia delle Entrate che aveva messo sotto la lente i redditi e gli immobili di una donna di nazionalità rumena e si era resa conto di come fossero sproporzionati rispetto a quanto effettivamente indicato nella dichiarazioni dei redditi. Decisive sono state le indagini finanziarie, ossia i controlli sui conti correnti della diretta interessata.

Dagli approfondimenti sono emersi versamenti in contante (i fatti risalgono all'anno 2000 quando c'era ancora la lira) sul conto che la donna non è stata in grado di dimostrare. Il Fisco ha invece tenuto in considerazione una dichiarazione raccolta dalla Guardia di Finanza e riportata in allegato all'atto di accertamento. Da quella dichiarazione risiltava, infatti, che un cliente regalava a fronte di incontri con la donna con la cadenza di circa due volte al mese una somma variabile tra un milione e un milione e mezzo di lire.

Proprio l'abitualità delle prestazioni svolte hanno portato i giudici tributari a confermare che le somme incassate fossero qualificabili come redditi diversi come sosteneva l'agenzia delle Entrate: «I fatti accertati dimostrano che la signora - riporta la sentenza - ha svolto saltuariamente la propria attività di accompagnatrice dell'uomo e certamente non c'è alcuna prova del fatto che esercitasse tale attività abitualmente e con natura professionale. Tutti questi elementi conducono a ritenere corretta la qualificazione dei redditi operata nell'avviso di accertamento».

Quindi la escort occasionale dovrà pagare i redditi derivanti dalla sua attività, nonostante appunto non l'abbia svolta in modo continuativo.

twitter@par_gio

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