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Questo articolo è stato pubblicato il 21 maggio 2013 alle ore 19:54.

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«Dobbiamo recuperare tutti il senso del dono, della gratuità, della solidarietà. Un capitalismo selvaggio ha insegnato la logica del profitto a ogni costo, del dare per ottenere, dello sfruttamento senza guardare alle persone. E i risultati li vediamo nella crisi che stiamo vivendo». Lo ha sottolineato Papa Francesco nel corso della visita privata alla Casa "Dono di Maria", gestita dalle suore Missonarie della carità, che sfama i poveri ogni giorno e fu inaugurata inaugurata nel 1988 da Papa Giovanni Paolo II e Madre Teresa di Calcutta. «Questa casa - ha sottolineato tra l'altro il Pontefice - è un luogo che educa alla carità, una "scuola" di carità, che insegna ad andare incontro ad ogni persona, non per profitto, ma per amore. La musica di questa Casa è l'amore. E questo è bello. È una casa, infatti, che si caratterizza per il dono, e per il dono reciproco. Questa Casa dona accoglienza, sostegno materiale e spirituale a voi, cari ospiti provenienti da diverse parti del mondo; ma anche voi siete un dono per questa Casa e per la Chiesa».

La Santa Sede smentisce: nessun atto di esorcismo
Intanto, il Vaticano ha smentito che papa Francesco abbia praticato un esorcismo durante la messa di Pentecoste, come aveva riportato l'emittente televisiva dei vescovi italiani, Tv2000. Le immagini diffuse nel corso del programma "Vade retro" mostravano infatti il Pontefice che si avvicinava a un malato e, dopo aver scambiato alcune parole con il sacerdote che lo accompagnava, concentrarsi, imporre le mani sul malato per poi posarle sul capo, a quanto sembrava con una certa forza: gesto che era stato interpretato come un atto di esorcismo. In un breve comunicato, la Santa Sede ha sottolineato come il Pontefice abbia «semplicemente voluto pregare per una persona sofferente che gli era stata presentata».

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