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Questo articolo è stato pubblicato il 25 maggio 2013 alle ore 10:42.

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Il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi al convegno "Crescere tra le righe. Giovani, editori e istituzioni a confronto", promosso dall'Osservatorio Permanente Giovani Imprenditori. (Ansa)Il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi al convegno "Crescere tra le righe. Giovani, editori e istituzioni a confronto", promosso dall'Osservatorio Permanente Giovani Imprenditori. (Ansa)

«Abbiamo tre milioni di disoccupati ma quello che è più grave è che il 40% dei giovani è senza lavoro e molti hanno smesso di cercarlo. Siamo in una situazione disperata, rischiamo di perdere una o due generazioni di giovani». Sono le parole preoccupate per l'incalzare della crisi utilizzate dal presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, intervenendo al convegno dell'Osservatorio dei giovani-editori, "Crescere tra le righe", in corso a Bagnaia, nei pressi di Siena.

«In Italia mentalità anti impresa»
In Italia «c'è una diffusa mentalità anti impresa manifatturiera», ha sottolineato Squinzi. «Quello che ha affossato il paese - ha poi detto - è la complicazione burocratico amministrativa. Abbiamo bisogno di normalizzare il paese. Siamo gente speciale e l'unica cosa che ci possimao giocare, nonostante le difficoltà, è la nostra materia grigia». Quanto ai sindacati, «dobbiamo metterci nel mezzo della tempesta perfetta e in questo caso remare nella stessa direzione. Non si può più scherzare».

«Con Letta rimediare agli errori del passato»
Con il Governo Letta «si può cominciare a rimediare agli errori del passato» frutto del «non scegliere» della politica negli ultimi trent'anni, ha affermato Squinzi sottolineando che «dobbiamo sostenerci, dobbiamo essere tutti assieme». «Non sono stato duro con questo Governo o con le forze politiche che in questo momento lo sostengono - ha detto tornando sull'intervento all'assemblea di Confindustria - io sono stato duro con quello che è successo nel passato, perché i guai dell'Italia da qualche parte vengono e il non scegliere della politica degli ultimi trent'anni é alla base della situazione fficile in cui ci troviamo oggi».

Il convegno di Bagnaia
L'appuntamento clou della seconda giornata del convegno promosso dall'Osservatorio Permanente Giovani-Editori, presieduto da Andrea Ceccherini, è il faccia a faccia tra il direttore del Wall Street Journal, Gerard Baker, e quello del New York Times, Jill Abramson - per la prima volta insieme ad un stesso evento pubblico - . Giunto ormai all'ottava edizione, il convegno è collegato al progetto "Il quotidiano in classe", che quest'anno ha coinvolto oltre due milioni di studenti delle scuole superiori italiani.

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