Matrimonio gay a Roma fa colpo sul New York Times. Nozze simboliche, Italia non riconosce unioni omosessuali

Il New York Times ha messo sulla prima pagina del suo sito le nozze di una coppia gay che si è simbolicamente sposata a Roma qualche giorno fa. "L'Italia è uno dei pochi Paesi dell'Europa occidentale che non riconosce unioni di nessun tipo tra persone dello stesso sesso", scrive il Nyt, che ha deciso di dare risonanza alla scelta di Massimiliano Benedetto e Giuseppe Ilaria di celebrare in grande il loro matrimonio, anche per affermare il diritto al riconoscimento legale delle coppie gay.

"Coppia dello stesso sesso dice ‘sì' mentre l'Italia rimane sul ‘no' ", titola il quotidiano, facendo scorrere online le foto dell'evento. Una cerimonia che la giornalista del Nyt Elisabetta Povoledo definisce quasi in tutto e per tutto "tradizionale", con musica romantica, scambio di promesse e anelli, lacrime e applausi dei parenti al bacio appassionato degli sposi. Nessun valore legale, ma molto valore simbolico.

"E' una celebrazione fuori dalle regole", ha detto Imma Battaglia, l'attivista gay che ha officiato le nozze. "I gay sono accusati di essere qualcosa di pericoloso per la famiglia. Invece, Massimiliano e Giuseppe stanno semplicemente realizzando un desiderio che rafforza il concetto di famiglia".

Il matrimonio tra persone dello stesso sesso è stato legalizzato da almeno 13 Paesi, tra cui Nuova Zelanda e Uruguay, e numerosi stati Usa più il Distretto di Columbia. In Europa, la Gran Bretagna seguirà entro l'estate, la Germania attende il via libera del Bundestag. La Francia avrà il suo primo matrimonio gay mercoledì, anche se la questione continua a scatenare proteste, come la marcia di 150mila persone di domenica. Unioni dello stesso sesso, ma non matrimoni, sono legali in vari altri Paesi.

In Italia, alcuni comuni – come Milano, ma non Roma - hanno introdotto all'anagrafe registri civili per le coppie omosessuali.

"Non voglio sembrare retorica, ma amiamo i nostri ragazzi e come italiana provo un po' di vergogna", ha detto la mamma di Massimiliano, Marinella Benedetto, che ha accompagnato il figlio all'altare. "Ma i tempi sono maturi per un cambiamento", ha aggiunto fiduciosa. Molti amici della coppia sono stati sorpresi dalla loro scelta di sposarsi in Italia e non all'estero. "Ma per noi era importante che fosse a Roma così che le nostre famiglie potessero partecipare", spiega Giuseppe Ilaria. "Non avrebbe avuto senso altrimenti. Non avrebbe avuto valore".

Sui diritti dei gay, osserva il Nyt, la società italiana potrebbe essere più tollerante dei parlamentari che la rappresentano. Secondo dati Istat del 2011, il 63% degli italiani pensa che le coppie gay debbano avere gli stessi diritti di quelle eterosessuali e quasi il 44% è favorevole al matrimonio gay.

I parlamentari hanno recentemente votato per estendere la loro assistenza sanitaria ai partner dello stesso sesso, scatenando accuse di elitismo e ipocrisia. Per alcuni, il principale ostacolo all'approvazione di una legislazione sui diritti dei gay è l'influenza del Vaticano, per altri si tratta solo di una scusa.

Il wedding-planner per coppie omosessuali "Same Love", che ha organizzato le nozze di Massimiliano e Giuseppe, ha pubblicizzato l'evento come "parte di una più ampia rivoluzione culturale". Ci sono altre soluzioni simboliche: sul sito web Matrimonio Gay Online le coppie possono sposarsi compilando un modulo e seguendo una procedura che prevede anche un "bacio obbligatorio", con la Marcia Nuziale di Mendelssohn in sottofondo. Il sito promuove anche una petizione per legalizzare le unioni tra persone dello stesso sesso.

Nel nuovo Parlamento c'è qualche segnale di maggiore apertura, nota il Nyt. La ministra per le Pari Opportunità Josefa Idem ha detto in più occasioni che si batterà per dare uguali diritti ai gay. Una legge per combattere l'omofobia è stata firmata da oltre un terzo dei membri del Parlamento e "probabilmente sarà approvata". E la presidente della Camera, Laura Boldrini, ha sollecitato il riconoscimento delle unioni tra persone dello stesso sesso.

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