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Questo articolo è stato pubblicato il 01 giugno 2013 alle ore 13:20.

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Il Capo dello Stato vigila sulle riforme che servono al Paese, travolto dalla crisi. Un impegno per evitare che si ricada in una situazione di inconcludenza. «Vigilerò perché non si scivoli di nuovo verso opposte forzature e rigidità e verso l'inconcludenza, né per quel che riguarda scelte urgenti e vitali di politica economica e sociale, né per quel che riguarda la legge elettorale e riforme istituzionali più che mai necessarie», ha ricordato Giorgio Napolitano in un videomessaggio per la festa del 2 giugno. Tutto questo perché «occorre recuperare fiducia nella politica e nelle istituzioni, dando risposte concrete soprattutto ai molti tra voi che vivono momenti duri e penosi e sono in allarme per il presente e per il futuro». «Ognuno - ha ricordato - deve fare la sua parte, perché è decisivo l'apporto di tutti». «Di qui al 2 giugno del prossimo anno - ha sottolineato il Capo dello Stato - l'Italia dovrà essersi data una prospettiva nuova, più serena e sicura. Andiamo avanti con coraggio per potervi riuscire. Ancora un augurio. Viva la Repubblica!».

Napolitano: accettato incarico confidando in responsabilità dei partiti
«Vedete - ha detto il Capo dello Stato - se tocca ancora a me rivolgervi quest'anno il messaggio per il 2 giugno, è perché ho accettato - sollecitato da molte parti - l'onore e il peso di una rielezione a Presidente. Ma - ha voluto sottolineare Napolitano - ho compiuto questo gesto di responsabilità verso il paese, confidando che le forze politiche, a cominciare da quelle maggiori, sappiano mostrarsi a loro volta responsabili. E il primo banco di prova sta nel discutere e confrontarsi tra loro liberamente ma con realismo e senso del limite, senza mettere a rischio la stabilità politica e istituzionale, in una fase così delicata della vita nazionale».

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