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Questo articolo è stato pubblicato il 01 giugno 2013 alle ore 17:57.

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Ora basta. Grillo lancia l'ultimatum sulla presidenza della commissione parlamentare Rai. M5s è l'unica opposizione. O ci verrà affidata, avverte, o «ne trarremo le conseguenze». In un post dal titolo "Rai: la voce del padrone", pubblicato sul suo blog l'ex comico ricorda che «tre commissioni sono ancora senza presidente: Giunta per le elezioni (bloccata in attesa di una persona gradita a Berlusconi), Copasir e Vigilanza Rai. Le presidenze di norma vengono assegnate all'opposizione - ricorda Grillo -. L'unica presente in Parlamento è il M5S. Fratelli d'Italia, Sel e Lega si sono coalizzate con pdl e pdmenoelle e in seguito si sono scisse come un'ameba per mettersi la maschera da finta opposizione. L'ennesima beffa di questa legislatura. Ora, il M5S è stufo di prendere schiaffi e di essere, allo stesso tempo, preso per il culo dalla Rai». Nel pomeriggio, in un comizion nel catanese, l'ex comico dice: «Andrei io alla presidenza della Commissione di vigilanza».

Il comizio nel catanese: informazione collusa che racconta balle
Più in generale, per Grillo c'è un serio problema di informazione. «Non ho mai visto un'informazione così collusa che racconta balle su balle», afferma in un intervento a Mascalucia, nel catanese (comizio che apre il suo tour siciliano in vista delle elezioni del 9 e 10 giugno). È un informazione, spiega, che «cerca di tirare fuori cose incredibili» sul Movimento 5 Stelle. Oltre alla Rai, Grillo in questo caso attacca La7. Ma non solo. «Faremo i conti con i Floris e i Ballarò». Ma anche con i «Rodotà e la Gabanelli, quelli che ci si sono rivoltati contro», afferma. Ma l'azienda di Stato rimane al centro del suo intervento. «Bersani non voleva governare con noi - dice ancora Grillo durante il comizio - voleva i nostri voti per governare senza di noi. Non ci hanno
dato nessuna carica, nessuna presidenza di una commissione speciale. Né il Copasir, né la Vigilanza Rai. Voi pensate che la daranno a noi? Ci andrei io...».

Rodotà? «Di lui non mi fido più di quelli che parlano attraverso i giornali»
«Rodotà? Non ce l'ho con lui - chiarisce Grillo -, ma vuole fare una sinistra insieme agli arancioni, ai rossi e ai Sel. Ecco perché sono contro di lui. Noi siamo sopra tutto questo. E, poi, non mi ha mai dato un consiglio. Perché non mi telefonava e non mi diceva "Beppe stai facendo una cazzata". Non mi fido più. Non mi fido di quelli che parlano attraverso i giornali».

Grillo: molti giornalisti Rai dovranno rendere conto della loro omertà
«Molti giornalisti della Rai - scrive il leader di M5s sul post - dovranno in futuro rendere conto della loro omertà, dei loro attacchi telecomandati, dei loro silenzi. Sono responsabili più dei loro padroni, di chi li ha assunti, di chi gli telefona (ma sovente non è neppure necessario) per dettargli palinsesto, contenuti e persino le parole e le pause».

L'azienda? «È un pozzo senza fondo»
«Scandalo nello scandalo - prosegue Grillo - la Rai è un pozzo senza fondo. In un'Italia che non ha più neppure gli occhi per piangere ha perso 200 milioni di euro nel 2012. Il direttore generale Gubitosi e la presidente Tarantola rimangono imperterriti ai loro posti e dai consiglieri di amministrazione non un fiato. Cosa fanno dalla mattina alla sera questi signori ben pagati dagli italiani? Una Rai lottizzata. Un non luogo dell'informazione che fa rimpiangere persino l'era socialista, quando di tre assunti uno era democristiano, l'altro socialista e il terzo bravo. Ora il terzo viene spartito tra Sel e Lega».

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