Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 02 giugno 2013 alle ore 14:48.

My24

Si apre uno spiraglio per l'elezione diretta del presidente dellla Repubblica. Dopo che ieri il premier Enrico Letta si è dichiarato contrario a una nuova elezione del capo dello Stato con le regole attuali, oggi il vicepresidente del Consiglio Angelino Alfano spiega che l'accordo con il Pd per l'elezione diretta del presidente della Repubblica ora è possibile. «Siamo assolutamente d'accordo», ricorda a margine della parata del 2 giugno. Se si riuscisse a cambiare le regole in questo senso, aggiunge Alfano, «sarebbe una grande prova di democrazia». Critiche da Sel, con Nichi Vendola che considera uno «sbandamento culturale» il semipresidenzialismo. Perplesso anche il giurista Stefano Rodotà, che si dice stupito delle parole di ieri del presidente del Consiglio. Apprezzano l'apertura di Letta alla riforma presidenziale Matteo Renzi e Walter Veltroni.

Accanto alle modalità di elezione del presidente della Repubblica, a tenere banco è anche l'economia, con Alfano che individua le priorità nell'azione del governo: zero tasse agli imprenditori che assumono disoccupati; via l'Imu e non aumento dell'Iva; semplificazioni per chi vuole investire. Se tutto ciò verrà fatto, spiega, l'economia potrà ripartire anche da quest'anno.

Il ministro: con i nostri interventi ripresa già nel 2013
«Noi - chiarisce il segretario politico del Pdl - dobbiamo dare lavoro ai giovani e abbiamo una ricetta che può immediatamente offrire la possibilità che questo lavoro si crei, e cioè - continua il vicepremier - zero tasse per gli imprenditori che assumono giovani disoccupati. Chi assumerà questi ragazzi, insomma, non dovrà pagare quelle tasse che fin qui hanno rappresentato un disincentivo all'assunzione». C'è un secondo filone, altrettanto strategico se si vuole agganciare la crescita: «Attraverso le politiche fiscali di detassazione - afferma ancora Alfano - come nel caso dell'eliminazione dell'Imu, o di non appesantimento fiscale, come il non aumento dell'Iva, si può ambire ad una ripresa dei consumi che è capace a sua volta di generare nuova intrapresa». Infine, «terzo ambito su cui puntiamo molto - continua il ministro dell'Interno - è quello delle semplificazioni. Chi ha degli euro in tasca e vuole investire deve poterlo fare immediatamente senza incorrere nei lacci e nei lacciuoli della burocrazia». «La nostra previsione - conclude Alfano - è positiva: se queste azioni funzioneranno noi potremo avere una bela speranza per la seconda metà del 2013».

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi