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Questo articolo è stato pubblicato il 03 giugno 2013 alle ore 06:39.

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Tra l'altro è verosimile, salvo chiarimenti in senso contrario, che in sede di dichiarazione annuale si possa decidere quali bonifici utilizzare ai fini della detrazione. Si pensi ad esempio a un soggetto che abbia iniziato un intervento a gennaio 2013 e lo abbia ultimato a settembre. Fermo restando il limite massimo di spesa previsto, in sede di dichiarazione annuale, questo contribuente potrebbe scegliere di indicare nella propria dichiarazione i bonifici effettuati dopo il 1° luglio, così da poter massimizzare la detrazione.
Va dett0, però, che questo caso sarà piuttosto raro, dal momento che l'importo medio della spesa è ben al di sotto del livello massimo. Inoltre, chi dovesse arrivare al limite massimo di spesa dovrebbe valutare attentamente la propria capienza fiscale, per non trovarsi ad avere una detrazione più alta dell'imposta lorda, perdendo così parte del beneficio.
Vale la pena ricordare che l'agevolazione del 55-65% spetta anche ai soggetti Ires, i quali dovranno dare evidenza delle spesa nel modello Unico presentato.
Lo sconto del 50%
Per le ristrutturazioni troveranno ancora applicazione le disposizioni introdotte il 26 giugno 2012, che prevedevano una detrazione nella misura del 50% fino ad un limite di spesa di 96mila euro. In questo caso, si tratta di una mera proroga di una disposizione già in corso: nel 2012, infatti, con il Dl 83 si era già innalzata la soglia massima di spesa da 48mila euro a 96mila euro aumentando, contestualmente anche la percentuale di detrazione dal 36% al 50 per cento. Ora, si potranno considerare tutti i bonifici effettuati sino al 31 dicembre 2013.
Nel perimetro dei lavori agevolati rientrano le opere di ristrutturazione e manutenzione straordinaria degli edifici residenziali esistenti, oltre che gli acquisti di box pertinenziali all'abitazione, compresa la manutenzione ordinaria sulle parti comuni degli edifici condominiali.
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IL BONIFICO
Codice fiscale e partita Iva
Per beneficiare della detrazione sulle ristrutturazioni edilizie è necessario pagare con bonifico. Deve essere effettuato indicando la causale, il codice fiscale del committente e la partita Iva dell'impresa. Eventuali errori "formali" non invalidano il pagamento, purché vi sia diretto riferimento a una fattura nella quale siano desumibili le opere. Le Entrate hanno chiarito che i pagamenti non effettuati con bonifico possono essere sanati ripetendoli e accordandosi con l'impresa per la restituzione del denaro
PRINCIPIO DI CASSA
Conta la data di pagamento
Per portare in detrazione gli interventi di riqualificazione energetica, di ristrutturazione o, anche quello per l'acquisto di mobili, vale il principio di cassa. In pratica, non conta la data della fattura o dell'inizio dei lavori, ma quella dell'effettuazione del bonifico bancario o postale. Dal 1° luglio – in base alle disposizioni previste dal testo approvato venerdì dal Governo – sarà possibile beneficiare di una percentuale maggiore per la «riqualificazione energetica degli edifici esistenti» dall'attuale 55% al 65 per cento
REDDITO D'IMPRESA
I limiti per le imprese
I titolari di reddito d'impresa – sia soggetti Ires (società di capitali) sia Irpef (imprese individuali o società di persone) – possono beneficiare solo della detrazione per le opere di riqualificazione energetica, mentre è precluso il bonus per le ristrutturazioni. Le circolari 36/2007 e 20/2011 delle Entrate hanno precisato che per l'agevolazione sulla riqualificazione non rileva il momento di effettuazione del pagamento, ma vale il principio di competenza, considerando quindi l'ordinario criterio di imputazione dei costi
PLAFOND DI SPESA
Il tetto per le ristrutturazioni
Per gli interventi di ristrutturazione edilizia è previsto un tetto massimo di 96mila euro e una percentuale di detrazione del 50% (mentre con la detrazione del 36% il tetto di spesa era a 48mila euro). Anche per il bonus arredamento – ancorato, però, all'immobile oggetto di ristrutturazione – è previsto un limite massimo di spesa: l'esborso complessivo non può superare i 10mila euro. In pratica, lo sconto fiscale da spalmare lungo un arco temporale di dieci anni può arrivare a un massimo di 5mila euro
1° luglio Lo spartiacque Il giorno da cui le spese sostenute per l'efficienza beneficiano del 65%

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