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Questo articolo è stato pubblicato il 04 giugno 2013 alle ore 10:54.

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Via libera dell'Aula del Senato al decreto sui pagamenti della pubblica amministrazione. I voti a favore sono stati 247, nessun contrario e 7 gli astenuti. Ora, il provvedimento tornerà a Montecitorio, in terza lettura, per l'ok definitivo entro questa settimana. Il testo punta a sbloccare 40 miliardi di euro per dare respiro alle imprese e iniettare liquidità nell'economia. M5s denuncia pianisti all'opera nel corso della votazione.

È stato approvato l'emendamento di sintesi dei relatori, Giorgio Santini (Pd) e Antonio D'Alì (Pdl), già approvato dalla commissione Bilancio e due emendamenti ulteriori presentati dai relatori in aula. Sì dell'assemblea a numerose modifiche al testo: dalla possibilità che nel 2014 venga pagato per intero lo stock di debiti nei confronti delle imprese attraverso anticipazioni del sistema creditizio nazionale e internazionale con garanzia dello Stato all'esonero per i comuni dal pagamento dell'Imu sugli immobili di loro proprietà, che altrimenti sarebbe finita nelle casse dello Stato, fino alla proroga di sei mesi dei poteri di Equitalia in materia di riscossione delle imposte contestate per conto dei Comuni.

L'aula ha anche approvato l'emendamento dei relatori che elimina la riserva dello Stato sull'Imu sugli immobili di categoria D (gli immobili produttivi) di proprietà dei Comuni. Il Senato ha anche dato il via libera agli emendamenti che rivedono i criteri per la ripartizione del fondo sperimentale di riequilibrio e la semplificazione dei criteri per il riparto del fondo di solidarietà comunale per il 2013. Semaforo verde anche ad una modifica del Ddl di conversione in materia di rinnovo dei Consigli di presidenza della giustizia tributaria.

Infine, per coprire i tagli ai Comuni a causa dell'Imu vengono utilizzati 400 milioni, presi dai Fondi alle imprese destinati a pagare i debiti della Pa nei confronti delle aziende. Il contributo di 600 milioni nel 2013 e nel 2014 ai Comuni che hanno avuto tagli di risorse a causa dell'Imu sarà infatti coperto dalla riduzione del Fondo per assicurare la liquidità per i pagamenti dei debiti alle imprese, gestito dalla Cassa depositi e prestiti per 400 milioni (200 milioni sul 2013 e altrettanti sul 2014). Lo prevede l'emendamento dei relatori approvato. Il fondo, che nella versione originaria ammontava a 10 miliardi per il 2013 e 16 miliardi nel 2014, era stato già ridotto alla Camera.

Il sottosegretario Giorgetti: inizia fase di ristoro per le aziende
Il decreto legge sul pagamento dei debiti della Pa costituisce «l'inizio della fase di ristoro per le aziende che hanno bisogno di certezza verso la pubblica amministrazione non solo per i pagamenti ma anche nei rapporti con il fisco, come la riscossione, e di certezza del diritto». Lo sottolinea il sottosegretario all'Economia, Alberto Giorgetti, chiudendo, con la replica la discussione generale sul Dl. Per Giorgetti serve uno «sforzo complessivo del Paese» per assicurare nel percorso delle riforme l'applicazione della «direttiva Ue per pagare in 60 giorni» i debiti della Pa. Sono misure, rileva Giorgetti, che «le imprese ci chiedono e nei prossimi 18 mesi é possibile, come Governo, fare un buon lavoro» su questo tema.

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