Europeo Under 21, l'Italia di Mangia sogna di riconquistare il titolo

L'importante non è partecipare, ma vincere. Stasera (ore 20,30, diretta Rai Tre), comincia a Tel Aviv l'avventura degli azzurrini di Devis Mangia nella fase finale dell'Europeo. Non sarà un'avventura. L'Italia delle giovani promesse che fanno gola alle grandi del continente sa di avere i numeri per andare lontano e lo vuole dimostrare nella gara più difficile del torneo. Pronti e via e sarà infatti battaglia con una delle squadre migliori del momento, l'Inghilterra di Stuart Peace, ex diga del Nottingham Forest.

«Tutti e ventitre sono disponibili. Tutti possono darci un contributo importante». Mangia è stato chiaro. La Giovine Italia si presenta in Israele (prima volta Paese ospitante) per giocarsi un pezzo di storia del calcio tricolore con un carico di talento che non si vedeva da anni. Giovani, giovanissimi, eppure già pronti per fare sul serio, sia nelle squadre di club sia in Nazionale. I giocatori a disposizione dell'ex tecnico del Palermo offrono importanti garanzie in termini di qualità e quantità. Hanno buoni piedi e una determinazione da veterani. Sempre sul pezzo, spesso con risultati sorprendenti. Insomma, fossero nati altrove, magari in Germania, oppure in Spagna, ma anche in Francia e Inghilterra, sarebbero già titolari inamovibili nel massimo campionato. Invece, per molti di loro l'Under 21 continua a rappresentare una vetrina di tutto rispetto per mettersi in mostra e sperare in un domani da protagonisti.

E se non capita in Italia, capita altrove. Marco Verratti e Fabio Borini hanno scelto di cercare il loro Eldorado fuori dai confini di casa nostra. Per virtù, ma pure per necessità. E hanno fatto centro. Verratti è stato cullato da Carlo Ancelotti al Psg. E' partito come riserva, è diventato molto di più. Nell'estate scorsa, lo voleva la Juventus, ma il club transalpino è stato più convincente: 12 milioni di euro più bonus al Pescara e fine della storia. Dalla Serie B alla Ligue 1 senza passare dalla Serie A. Dove probabilmente avrebbe avuto pochissimo spazio. Per una cifra molto vicina, Roma e Liverpool hanno trovato l'accordo su Borini, reduce da un'ottima stagione in giallorosso. Via lui, dentro Mattia Destro. Zeman contento a metà, li avrebbe tenuti entrambi.

Per chi ha deciso di rimanere, invece, tanti sbadigli e qualche mugugno. Destro, Insigne, Immobile, Marrone, la Serie A non perdona. Vuole tutto e subito, altrimenti sei fuori, a lucidare la panchina e attendere una nuova possibilità. E' andata meglio a Gabbiadini, Paloschi, Sansone, Capuano e Florenzi. Anche se la sensazione è che sia andato tutto bene anche e soprattutto perché hanno prestato servizio in squadre che non lottavano per traguardi prestigiosi. Florenzi, l'eccezione che conferma la regola, ma sarà così anche nella nuova Roma che vestirà Blanc oppure Garcia?

Tanta Serie B. La retroguardia di Mangia parla il dialetto della cadetteria. Da Bardi a Donati, da capitan Caldirola a Regini, passando da Biraghi a Bianchetti. L'Italia dà la caccia al titolo Europeo che le manca dal 2004 (gestione Claudio Gentile) con un gruppo di giocatori che in Italia fanno a gomitate nel torneo cadetto. Eppure, tutto funziona a meraviglia, perché gli azzurrini possono vantare una delle difese più efficaci tra le otto di Gerusalemme. Stasera, la prova che vale oro contro una squadra che fa del gioco offensivo una delle sue caratteristiche più convincenti.

Inghilterra, poi Israele (8 giugno), quindi Norvegia (11 giugno). L'U21 tricolore cerca i punti per passare il turno e volare in semifinale, prevista per il 15 giugno. Nel girone B fanno paura e non poco le tre corazzate che sognano in grande: Olanda, Spagna (campione in carica) e Germania. Se l'Italia vuole tornare sul tetto d'Europa dovrà riuscire ad avere la meglio anche su di loro.

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