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Questo articolo è stato pubblicato il 07 giugno 2013 alle ore 13:19.

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Il monitoraggio della Nsa su internet - È un avvocato e blogger la Gola profonda dello scoop PrismLa paura del Grande fratello corre sul web. Spiati telefoni e dati: il caso Prism scuote l'America - È un avvocato e blogger la Gola profonda - Come funziona PrismIl monitoraggio della Nsa su internetIl monitoraggio della Nsa su internetIl monitoraggio della Nsa su internetIl monitoraggio della Nsa su internet

Un documento top secret ottenuto dal Washington Post rivela l'esistenza del programma Prism per raccogliere i dati delle comunicazioni degli utenti attraverso internet: include persone che non hanno la cittadinanza Usa e sono fuori dai confini degli Stati Uniti. A coordinarlo è la National Security Agency (Nsa) che tutela la sicurezza nazionale.
I dati provengono, secondo quanto scrive il quotidiano di Washington, da aziende hi-tech degli Usa e da alcune loro piattaforme: "Microsoft, Yahoo, Google, Facebook, PalTalk, Aol, Skype, YouTube, Apple". È una notizia che ha sollevato una reazione a catena sul web.

Resta ancora aperto un quesito centrale che non ha avuto risposta nel momento in cui viene scritto questo articolo. Il Washington Post sostiene che attraverso Prism la Nsa abbia accesso diretto agli archivi dove sono custoditi i dati degli utenti. In questo caso sarebbe la prima volta che viene dimostrata l'esistenza di un canale autonomo e indipendente per ottenere informazioni raccolte su internet attraverso piattaforme online.

Ma tutte le aziende citate hanno negato di aver preso parte al programma della Nsa.
Al Washington Post Apple ha dichiarato di non permettere l'accesso diretto ai server e di richiedere un'ordine da parte della magistratura per consentire la consultazione dei dati degli utenti. Facebook afferma di valutare ogni domanda da parte delle autorità e di non aver abilitato una porta privilegiata verso i suoi server.

Anche Google contesta. Ha ricordato che esamina ogni richiesta di dati degli utenti durante le investigazioni e pubblica un Transparency Report periodico. Getta acqua sul fuoco: "Di tanto in tanto qualcuno avanza la supposizione che abbiamo creato una 'back door', ossia un accesso privilegiato per consentire al governo l'accesso ai nostri sistemi, ma Google non ha una ‘back door' attraverso cui il governo possa accedere ai dati privati degli utenti", fa sapere Google in una nota. Microsoft ha rilasciato una comunicazione nel suo News Center dove dichiara che considera soltanto domande specifiche inviate dalle autorità e di non partecipare a progetti governativi di sorveglianza.

Il documento pubblicato dal Washington Post indica alcune categorie di contenuti che vengono analizzate per proteggere la sicurezza nazionale, come i messaggi di posta elettronica, le chat, i video, le fotografie. Inoltre un'immagine mostra che una parte consistente del traffico di internet passa attraverso gli Stati Uniti: semplificando, i percorsi dei dati vengono stabiliti secondo metriche che ricostruiscono itinerari per ridurre, ad esempio, i costi dovuti a ritardi e alle congestioni. I pacchetti di informazioni, quindi, non è detto che seguano la strada più breve tra due luoghi così come appare sulla cartina geografica.

Ma Prism, almeno in teoria, potrebbe aver monitorato anche dati di cittadini degli Stati Uniti sul suolo degli Usa: se fosse dimostrato sarebbe un terreno che aprirebbe un confronto durissimo a Washington. Di recente un articolo del quotidiano britannico Guardian aveva rivelato che era stato richiesto all'operatore di telefonia fissa e mobile Verizon di fornire alla Nsa informazioni associate alle comunicazioni anche di cittadini degli Stati Uniti sul territorio Usa: sono "telephony metadata" (come ad esempio i numeri telefonici degli utenti). La loro raccolta da parte della Nsa è legale.

In una nota ufficiale l'Office of the Director of National Intelligence osserva che gli articoli del Guardian e del Washington Post contengono imprecisioni. Ricorda inoltre che la Nsa non è autorizzata a monitorare le comunicazioni di cittadini degli Stati Uniti o di persone negli Usa.

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