Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 10 giugno 2013 alle ore 17:04.

My24

FRANCOFORTE – «Non si tratta di due banche centrali che si combattono davanti alla Corte». Il presidente della Bundesbank, Jens Weidmann, ha commentato così le due udienze che, domani e dopodomani, davanti alla Corte costituzionale tedesca a Karlsruhe dibatteranno la legittimità del programma Omt della Banca centrale europea per l'acquisto di debito dei Paesi dell'eurozona in difficoltà. Il piano, che ha dato attuazione pratica alla promessa del presidente della Bce, Mario Draghi, di «fare tutto il necessario» per salvare l'euro, è stato contestato dalla Bundesbank fin dal suo lancio, nell'estate scorsa. Weidmann è stato l'unico dei 23 membri del consiglio della Bce a votare contro. Per ora, l'Omt non ha mai dovuto essere utilizzato, ma il solo annuncio ha contribuito in modo decisivo a calmare i mercati finanziari che l'estate scorsa erano arrivati sull'orlo del collasso, nella convinzione che l'euro fosse avviato alla disintergrazione.

La sentenza dopo l'estate
La decisione della Corte, che dovrà valutare tra l'altro se l'Omt crei dei rischi per il contribuente che violano la sovranità di bilancio del Parlamento tedesco, arriverà solo dopo l'estate, probabilmente dopo le elezioni tedesche del 22 settembre, ma anche l'incertezza creata dagli eventi di questi giorni può essere fonte di forte instabilità sui mercati. Una bocciatura dell'Omt, ha detto il consigliere tedesco della Bce, Joerg Asmussen, che rappresenterà la banca a Karlsruhe, può avere «conseguenze gravi».
Formalmente, sia lo stesso Weidmann, sia il consigliere tedesco della Bce, Joerg Asmussen, saranno sentiti dalla Corte in qualità di esperti, ma di fatto la contrapposizione fra le due banche centrali è l'elemento saliente delle udienze. Tra l'altro, metterà l'uno contro l'altro due figure che hanno avuto carriere parallele: Weidmann è stato consigliere economico del cancelliere Angela Merkel, prima di essere nominato alla guida della Bundesbank, Asmussen aveva lo stesso ruolo a fianco del ministro delle Finanze, Wolfgang Schauble, prima di essere scelto per rimpiazzare il "falco" Juergen Stark nel consiglio della Bce. I due hanno a lungo lavorato fianco a fianco nel Governo tedesco, dopo che erano stati compagni di studi all'università di Bonn.

Prima della discussione pubblica, sia la Bundesbank, sia la Bce hanno fatto avere alla Corte le proprie opinioni, una di 29, l'altra di 52 pagine. Altro elemento curioso: quello della Banca centrale tedesca è stato scritto dall'ufficio legale interno, capeggiato da Bernd Krauskopf (il cognome significa "testa riccioluta"), che alla Goethe University di Francoforte nei mesi scorsi soprese Asmussen, senza qualificarsi, con una domanda trabocchetto dopo una conferenza del consigliere della Bce; il parere dell'Eurotower è stato scritto da un legale esterno, il professor Frank Schorkopf ("testa pelata"), che assisterà Asmussen in udienza.

La Bundesbank: perché no
La Bundesbank argomenta che l'Omt mette a repentaglio l'indipendenza della Bce, in quanto dipende da decisioni di politica fiscale, che devono essere concordate fra il Paese destinatario degli interventi e il fondo salva-Stati europeo Esm, prima di dare il via all'acquisto di titoli e che la Bce si troverebbe in difficoltà a sospendere le operazioni se il Paese violasse gli accordi. La Banca centrale tedesca ritiene inoltre che il piano non fosse necessario, in quanto l'ampliamento degli spread dell'estate scorsa dipendeva dalla valutazione di rischio crescente attribuita dai mercati ai Paesi in difficoltà e che la Bce ha ceduto per prima in una prova di forza con i Governi, mettendo questi in condizioni di allentare l'aggiustamento di bilancio e le riforme. Inoltre, secondo la Bundesbank, non spetta alla Bce decidere che l'euro è irreveresibile, in quanto questa è una decisione politica.

La Banca centrale europea: perché sì
La Banca centrale europea ribatte che ha agito secondo i Trattati, che gli acquisti non sono finanziamento monetario dei deficit in quanto avvengono sul mercato secondario e quindi sono un'operazione "classica" delle banche centrali, che mantiene la sua indipendenza di giudizio se iniziare o meno l'Omt anche dopo l'accordo dei Paesi con l'Esm, che il piano si è reso necessario perché i mercati includevano nel rischio-Paese i timori di frattura dell'euro, che i rischi sono connaturati a tutte le operazioni delle banche centrali, ma sono circoscritti da opportbi accorgimenti tecnici, e che la difesa dell'irreversibilità dell'euro risponde al mandato di garantire la stabilità dei prezzi.
Cosa farà la Corte? Dopo aver sentito gli esperti, valuterà nelle prossime settimane e potrebbe decidere di rinviare tutto alla Corte europea di giustizia di Lussemburgo (ma sarebbe la prima volta in oltre mezzo secolo di storia), oppure approvare l'Omt (in passato non si è mai opposta alle scelte favorevoli all'integrazione europea), ma mettendo qualche paletto. Come la richiesta che la Bce precisi meglio che non supererà il divieto di "salvataggio" monetario dei Paesi dell'eurozona. La Bce, come istituzione europea, non è vincolata alle decisioni di Karlruhe, ma eventuali limiti alla paretcipazione della Bundesbank, che dell'Eurotower è il principale azionista, all'Omt potrebbero avere un effetto dirompente.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi