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Questo articolo è stato pubblicato il 11 giugno 2013 alle ore 06:36.

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L'amministrazione si ravvede ed è pronta a cancellare la responsabilità solidale fiscale negli appalti. Una norma nata per contrastare l'evasione e far emergere il lavoro nero ha finito per produrre costi amministrativi e in molti casi ha bloccato i pagamenti da parte di committenti e appaltatori nei confronti delle imprese che avevano ottenuto lavori in subappalto. Dopo mesi di richieste e rinvii anche alla Corte di giustizia da parte delle imprese la possibilità di vedere sopprimere la norma sarebbe destinata a trovar posto nel nuovo pacchetto di semplificazioni cui sta lavorando il Governo.



A lasciare presto l'ordinamento tributario sarà anche il modello 770 mensile. Mentre la detraibilità Iva sulle spese di rappresentanza per acquisti di beni del valore unitario passa dai 25,82 euro attuali a 50 euro, come per la deducibilità ai fini delle dirette. E in caso di reati tributari la confisca per equivalente potrebbe non scattare se il contribuente, davanti a un accertamento con adesione o a una conciliazione proposta dal Fisco, decide di pagare subito l'imposta evasa. Sono solo alcune delle misure di semplificazione cui sta lavorando il governo per ridurre gli oneri amministrativi e gli obblighi tributari che oggi gravano su imprese.
Nel corso del vertice di maggioranza e del preconsiglio di oggi si deciderà su quale treno far salire le misure di semplificazione fiscale: allo studio ci sarebbe un decreto legge e un disegno di legge da consegnare alle Camere. Ma nulla esclude che alla fine si decida di far correre la deregulation sul treno accelerato del decreto legge.
Le misure proposte sono il frutto del tavolo di lavoro intorno al quale negli ultimi mesi amministrazione finanziaria e rappresentanti dei contribuenti e delle imprese si sono confronto per ridurre il carico degli adempimenti fiscali che oggi costituiscono di fatto un costo aggiuntivo alla pressione fiscale. Dal confronto erano emerse semplificazioni da poter realizzare subito in via amministrativa con un provvedimento del direttore delle Entrate (come ad esempio quelle per l'indicazione dei dati contabili per gli studi di settore direttamente in Unico, su cui si veda Il Sole 24 Ore del Lunedì 27 maggio 2013) e altre misure la cui realizzazione era demandata all'intervento del governo perché vanno a modificare norme di legge in vigore. A oggi si inverte l'ordine dei fattori con uno spazio immediato alle semplificazioni per legge e poi via libera a quelle "già pronte" in via amministrativa.
Tra le misure più attese dalle imprese spicca senza dubbio l'abolizione della responsabilità solidale negli appalti. Una misura nata, pensata e introdotta per contrastare l'evasione fiscale e soprattutto l'uso di manodopera e lavoratori in nero e che in realtà ha finito per produrre soltanto oneri amministrativi aggiuntivi sulle imprese. L'intervento allo studio prevede l'abolizione secca delle misure che oggi prevedono la responsabilità solidale dell'appaltatore per il versamento delle ritenute sui redditi di lavoro dipendente e dell'Iva dovuta dal subappaltatore per le prestazioni realizzate con il contratto di subappalto. Nel mirino delle imprese soprattutto gli obblighi di asseverazione delle ritenute operate e dell'Iva realmente pagata. Oltre agli oneri aggiuntivi, inoltre, la norma ha prodotto anche il blocco dei pagamenti per molte imprese già in crisi di liquidità. L'appaltatore e il committente, infatti, a ora possono sospendere il pagamento dei corrispettivi dovuti al subappaltatore fino all'esibizione della documentazione di correttezza dei pagamenti fiscali.

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