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Questo articolo è stato pubblicato il 11 giugno 2013 alle ore 23:00.
L'ultima modifica è del 11 giugno 2013 alle ore 07:21.

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(Afp)(Afp)

La polizia turca continuerà ad oltranza «notte e giorno» la sua azione di sgombero di Piazza Taksim fino a quando l'ultimo manifestante non avrà abbandonato la zona. Lo ha annunciato a tarda sera il governatore di Istanbul, Huseyin Avni Mutlu. Come promesso dal premier Recep Tayyip Erodgan il pugno di ferro delle autorità punta a schiacciare la rivolta giunta al dodicesimo giorno.

«Continueremo ininterrottamente con le nostre misure, di giorno e di notte, fino a quando la protesta sarà resa inoffensiva e la piazza sarà aperta alla gente», ha avvertito Mutlu, esponente dello stesso partito islamico cosiddetto moderato, l'Akp, di Erdogan. Dopo continui lanci di gas lacrimogeni e uso di idranti la situazione a piazza Taksim è al momento di calma tesa e solo apparente dopo le scene di guerriglia che si sono susseguite per tutto il giorno. Nelle scorse ore migliaia di manifestanti erano tornati in forza verso la piazza, presidiata dalla polizia in assetto anti sommossa, che stamane con un blitz l'aveva evacuata.

E decine di poliziotti in tenuta antisommossa sono entrati oggi nel Gezi Park di Istanbul, cuore della rivolta contro il premier. Decine di occupanti si sono scontrati quindi con le forze dell'ordine nel parco. Poco prima Erdogan aveva chiesto ai manifestanti di abbandonare il Gezi Park, avvertendo che le proteste non saranno più tollerate. Erdogan in un discorso davanti al gruppo parlamentare del suo partito Akp ha ribadito che gli alberi, contro la cui distruzione erano iniziate le proteste due settimane fa, saranno comunque tagliati per realizzare la moschea prevista dal progetto che ha scatenato la reazione popolare. Il premier ha di nuovo accusato le lobby finanziarie e la stampa estera di attaccare il paese. Ieri Erdogan, in un apparente gesto distensivo, aveva annunciato che avrebbe incontrato i rappresentanti del movimento di protesta contro la distruzione di Gezi Park.

Il leader dell'opposizione turca Kemal Kilicdaroglu ha reagito all'attacco della polizia accusando il capo del governo di essere un «dittatore». I giovani che manifestano nel Paese, ha aggiunto in un discorso davanti ai deputati del suo partito Chp, vogliono «una democrazia di prima classe».

Arrestati 70 avvocati: difendevano i manifestanti anti-Erdogan
Sono invece una settantina gli avvocati arrestati stamane dalla polizia turca a Istanbul: si tratta di avvocati che difendono i manifestanti anti-Erdogan, riferisce Hurriyet online. Diversi legali sono stati fermati dall'unità speciale della polizia nel tribunale di Caglayan. Al momento dell'arresto alcuni sono finiti per terra, secondo Hurriyet.

La polizia riprende il controllo di Piazza Taksim
Questa mattina la polizia aveva ripreso il controllo di Piazza Taksim, dopo duri scontri con gruppi di manifestanti. Nella notte c'erano stati di nuovo incidenti anche ad Ankara, nel quartiere alawita di Gazi a Istanbul e in altre città. Centinaia di agenti in tenuta anti-sommossa avevano investito all'alba Taksim, con blindati, cannoni ad acqua e lacrimogeni. Le centinaia di manifestanti che presidiavano la piazza si sono ritirati verso Gezi Park. Alcuni gruppi hanno lanciato sassi e qualche bottiglia incendiaria verso la polizia. Ci sono stati feriti e arresti.

I medici: almeno 100 manifestanti feriti
Per l'Associazione medici turchi Tbb, almeno 100 manifestanti sono stati feriti oggi, 5 dei quali sono gravi, quando la polizia ha ripreso il controllo di Piazza Taksim. Molti, ha detto a Hurriyet online il presidente della Tbb Ahmet Ozdemir Akta, sono stati feriti alla testa da candelotti lacrimogeni sparati a altezza d'uomo dalla polizia. Secondo diversi manifestanti fra di loro ci sarebbe stati agenti provocatori. Poco dopo i bulldozer hanno iniziato a smantellare le barricate erette negli ultimi giorni. Secondo l'associazione medici turchi inoltre quasi 5 mila manifestanti sono stati finora feriti.

Quattro morti dall'inizio della protesta
Una folla di oppositori si è riunita ogni giorno su Piazza Taksim e Gezi Park - trasformato in cittadella libertaria - da quando la polizia si era ritirata il primo giugno. Centinaia di migliaia di persone sono scese finora in piazza in tutta la Turchia per chiedere le dimissioni di Erdogan.Il premier turco ha anche confermato che durante le proteste delle ultime due settimane ci sono stati quattro morti, tre manifestanti e un poliziotto. «Tre nostri giovani sono morti e anche un giovane poliziotto è morto», ha affermato davanti al gruppo parlamentare del suo partito islamico Akp. Da tutto il mondo sono arrivate condanne per la feroce repressione della polizia turca.
C'è attesa ora per la risposta che verrà dal movimento di protesta.

Economia turca in crisi
La crisi ha messo in difficoltà l'economia turca. C'è stato un movimento di ritiro di capitali investiti dall'estero. la borsa di Istanbul ha perso più del 10% la settimana scorsa, bruciando un miliardo di dollari. La banca centrale ha dovuto intervenire per sostenire la lira, caduta ai livelli più bassi rispetto al dollaro dall'ottobre 2011.


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