Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 14 giugno 2013 alle ore 11:25.

My24
Imane Fadil (Ansa)Imane Fadil (Ansa)

La modella maroccchina Imane Fadil ha chiesto un risarcimento di due milioni di euro, con una provvisionale di un milione, a Emilio Fede, Nicole Minetti e Lele Mora, nel processo Ruby bis per averla indotta a partecipare alle cene ad Arcore approfittando del suo stato di bisogno. La ragazza si era costituita parte civile sostenendo di avere subito un «grave danno». L'avvocato Danila De Domenico ha quantificato il risarcimento parlando di onta e danni psicofisici subiti: «Chiedo due milioni ma si potrebbe arrivare tranquillamente fino a cinque per il rilevante pregiudizio subito. Potrebbe sembrare una richiesta eccessiva ma chi ha avuto il coraggio di dire la verità merita di avere un risarcimento superiore. Questa sentenza dimostrerà che per fare carriera non c'è bisogno di andare a letto con un uomo potente».

Imane Fadil, costituitasi parte civile per "denunciare un sistema prostitutivo", secondo il legale, "ha sofferto prima e durante di dolore psico-fisico. Non è uscita di casa per mesi per la grave vergogna subita, anche di fronte ai suoi familiari". Dopo la sua denuncia, ha sostenuto il legale, «ha trovato tutte le porte chiuse. Niente più contratti televisivi, apparizioni nel mondo della moda».

Fadil (una delle "pentite del bunga-bunga") sentita come testimone alle udienze di Milano di aprile e giugno dello scorso anno aveva parlato dell'esistenza di foto in cui Silvio Berlusconi e Ruby erano in atteggiamenti compromettenti «di natura sessuale» e aveva definito le cene eleganti Arcore come serate boccaccesche di sesso e soldi.

Il processo é stato aggiornato al 28 giugno.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi