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Questo articolo è stato pubblicato il 17 giugno 2013 alle ore 13:59.

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Nel primo giorno del G8 in Irlanda del Nord, durante la bilaterale fra Enrico Letta e Barack Obama, il presidente Usa ha invitato il presidente del Consiglio italiano a recarsi alla Casa Bianca. I dettagli sono ancora da definire così come la data della visita ma l'incontro dovrebbe esserci entro la fine dell'anno.

E durante l'incontro che prelude al G8 - fra i temi principali oggi il dossier Siria - Letta trova un alleato d'eccezione nella sua battaglia alla disoccupazione giovanile: Obama intende infatti porre anche lui la questione sul tavolo del G8 con un suo intervento sul tema. È quanto riferiscono fonti italiane presenti al summit secondo cui, durante il colloquio, Obama ha "condiviso" la preoccupazione del premier italiano per l'alta disoccupazione, sottolineando quanto sia importante la consapevolezza delle dimensioni e della gravità del problema per affrontarlo e tentare di risolverlo. Per questo, spiegano le fonti italiane, «Obama ne vuole parlare al tavolo del summit».

Il presidente degli Stati Uniti però «ha chiesto una mano all'Italia» per risolvere le tensioni in Libia ed il premier italiano «ha parlato di un piano italiano» per il Paese.
Letta ha spiegato a Obama che illustrerà i dettagli del piano al primo ministro libico, Ali Zeidan, durante un incontro a margine dei lavori del G8 (domani è previsto l'arrivo degli ospiti, capi di Stato e di Governo di Paesi extra G8).

Sarà comunque la guerra che si combatte da due anni in Siria uno dei temi del G8 in Irlanda del Nord, padrone di casa il britannico David Cameron, e il presidente americano Obama in pressing sul russo Putin. Con la Gran bretagna che fa distinguo e la Germania che ribadisce il suo «no» fermo all'ipotesi di armare i ribelli in Siria. In un'intervista alla televisione Rtl concessa prima di partire per il G8 a Lough Erne, dove l'argomento Siria sarà tema dei leader assieme a crescita e lavoro, la cancelliera Angela Merkel ha scandito: «In nessuna circostanza parteciperemo alla fornitura di armi. È importante che venga avviato un processo politico», la crisi in Siria «non può essere risolta solo militarmente». Quanto al ruolo di Mosca, la cancelliera ha sottolineato come «la Russia abbia finora bloccato numerose risoluzioni al Consiglio di Sicurezza dell'Onu, forse ora possiamo fare progressi sulla questione». In ogni caso, ha ammesso la Merkel, «certamente ci saranno discussioni difficili» al G8. Il dossier politica estera sarà affrontato nella cena di lavoro in programma a conclusione della giornata di oggi. Tra questi anche la difficile situazione in Libia e un giro di tavolo sul processo di pace in Medio Oriente.

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