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Questo articolo è stato pubblicato il 17 giugno 2013 alle ore 07:53.

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Al via il G8 su Siria e crisi - Letta, obiettivo lavoro e crescita - Leader G20 spiati da Londra e Usa nel 2009

Enniskilen (Irlanda del Nord) - Il primo appuntamento di Barack Obama al G8 britannico, che David Cameron ha voluto in Irlanda del Nord, sarà questa mattina intorno alle 10,30 ora italiana davanti al porto di Belfast. Parlerà agli irlandesi, ma parlerà al mondo, soprattutto a quel mondo che resta diviso da conflitti etnici e religiosi per dimostrare che la pace è possibile. Che l'esempio del successo in Irlanda del Nord può valere per tutti.

Il discorso farà da cornice alla tematica politica principale di questo G8 britannico la questione siriana. Più tardi nel pomeriggio Obama avrà un incontro con il presidente russo Vladimir Putin, cercherà di convicerlo che l'uso di armi chimiche da parte del regime di Assad richiede un intervento immediato e coordinato fra le grandi potenze. Ma Putin ha già detto di dubitare delle prove americane. Ha riaffermato il suo appoggio ad Assad e ha messo in una situazione difficile Obama che da due anni chiede che Assad se ne vada. Ora, con l'ingresso in campo di Hezbollah, con la presa di località
strategiche chiave come Qusayr, con un indebolimento progressivo dei ribelli, il governo ufficiale a Damasco si trova in vantaggio e Washington in gravi difficoltà. L'incontro con Putin sarà chiave per capire fino a che punto Obama intende spingersi per aiutare i ribelli e danneggiare il regime di Assad anche contro la posizione della Russia. Da parte sua il premier britannico, David Cameron, ha ammesso i timori per la presenza di gruppi radicali tra i ribelli siriani, ma ha sottolineato la necessità di appoggiare chi è a favore della democrazia. È importante stare al fianco dei siriani che vogliono «un futuro democratico e pacifico per il loro Paese», ha detto prima dell'inizio del vertice del G8 che presiederà a Enniskillen.

Il secondo tema centrale per l'America è quello economico. Il messaggio, soprattutto agli europei è chiaro: noi abbiamo fatto la nostra parte, ora tocca voi stimolare la crescita e creare posti di lavoro. Ma più che al G8 i mercati presteranno attenzione soprattutto alla Federal Reserve, domani e mercoledì il Comitato monetario (Fomc) si riunirà per decidere se e come allentare gli acquisti per 80 miliardi di dollari al mese di titoli del Tesoro americano. Il mercato sconta che l'exit strategy partirà presto. E attende segnali dall'Europa: il tempo stringe e la Bce non ha ancora fatto girare al massimo i motori dello stimolo monetario.


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