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Questo articolo è stato pubblicato il 18 giugno 2013 alle ore 17:11.

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Mauro sugli F35: c'è un'asticella fra 90 e 131, decide il Parlamento

Potrebbero essere anche più di 90 i caccia F-35 comprati dall'Italia perché la soglia attuale di 90 é stata decisa dal ministero della Difesa, ma c'é un precedente impegno parlamentare ad acquisirne 131. Saranno dunque le Camere a doversi esprimere sul numero finale. Lo ha detto il ministro della Difesa, Mario Mauro, conversando con i giornalisti a margine della sua visita al Salone aerospaziale di Le Bourget a Parigi. «Sarebbe contraddittorio ridurre ulteriormente il numero di caccia F35 da acquistare. Se scendiamo sotto i 90 dovremmo chiederci se abbiamo ancora un'aviazione», ha detto il ministro della Difesa. Il 18 luglio, ha annunciato, «sarà inaugurato a Cameri, in Piemonte lo stabilimento di produzione del velivolo».

Vedremo dove si collocherà l'asticella
«Il Parlamento si é impegnato per 131, il ministero ha proposto autonomamente 90. Vedremo nel dialogo con il Parlamento - ha sottolineato Mauro - dove si collocherà questa asticella» relativa agli ordini. Mauro é tornato a difendere il progetto multinazionale guidato dagli Stati Uniti dicendo che «la domanda da fare é se serve un'aviazione militare e io penso di sì e con 90 aerei faremo il lavoro di 250». A chi gli chiedeva se sia soddisfatto a oggi del ritorno economico e tecnologico del programma per l'Italia, il ministro ha replicato: «Il programma può riservare molte opportunità, spero che il dialogo parlamentare possa approfondirle» e comunque ha sottolineato che «sul piano del ritorno economico e strategico l'ordine ha un senso sopra una certa soglia».

Tranquillo sulla stabilità del Governo
Il ministro si é detto poi tranquillo sulla stabilità del Governo sul tema alla luce mozione parlamentare che sarà discussa presto per una riduzione o addirittura un abbandono del programma firmata da oltre 160 deputati di M5S, Sel e Pd. «Del Pd hanno firmato solo in 14 - ha evidenziato Mauro - e si tratta di un progetto più volte reiterato negli anni dal Parlamento anche con i voti del Pd». «Mi rifaccio a venti anni di storia del Parlamento, che é sovrano, e mi rifiuto di pensare che il Parlamento si é sempre sbagliato. Spetta a me ora - ha concluso - spiegare le buone ragioni dietro il progetto».

Belli anche gli Eurofighter
«Lo capiremo vivendo». Così il ministro della Difesa Mario Mauro, durante la sua visita al Salone aerospaziale di Le Bourget, ha risposto ai cronisti che gli chiedevano se l'Italia ordinerà i restanti 25 caccia Eurofighter della cosiddetta tranche 3B. Nel 2010 l'allora ministro della Difesa, Ignazio La Russa dal Salone aerospaziale di Farnborough in Inghilterra disse che l'Italia avrebbe rinunciato a quest'ordine, viste le difficoltà di bilancio. Oggi Mauro, che stava rispondendo ai giornalisti sul discusso programma per i caccia F-35, ha però rilevato che «sono molto belli anche gli Eurofighter», esposti qui al Salone parigino. Mauro ha quindi osservato che l'Eurofighter «é un aereo del tutto diverso, dipenderà da cosa faremo con gli altri». Al programma europeo che coinvolge quattro nazioni l'Italia, attraverso il gruppo Finmeccanica, partecipa con una quota industriale del 36 per cento.

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